Capello: «McTominay e De Bruyne mi ricordano Gerrard e Lampard nella mia Inghilterra, si pestavano i piedi»
Alla Gazzetta: «Conte ripete che serve tempo, ma a questo punto mi chiedo se non sia più una questione di caratteristiche tecniche. Il Napoli deve ritrovare l'umiltà».

Eindhoven (Olanda) 21/10/2025 - Champions League / PSV Eindhoven-Napoli / foto Imago/Image Sport nella foto: Scott McTominay ONLY ITALY
L’ex tecnico Fabio Capello commenta alla Gazzetta dello Sport la sfida che ci sarà tra Napoli e Inter sabato 25 ottobre alle 18.
Le parole di Capello
Che Napoli arriverà alla sfida con l’Inter?
«Bella domanda… Mai come questa volta fatico a dare una risposta, perché il Napoli in questo momento è un’incognita. Mentre l’Inter sta vivendo una fase di grande euforia, gli azzurri stanno toccando con mano le difficoltà del doppio impegno a certi livelli. Il Napoli è sul filo: il rischio più grande in vista di sabato, per me, è che al primo errore in campo la squadra si deprima. E con un’Inter così lanciata, sarebbe pericolosissimo».
Il grande merito di Chivu è di essere entrato nella testa dei giocatori dell’Inter. C’è il rischio che Conte stia uscendo da quella dei giocatori del Napoli?
«Sta trovando degli ostacoli con i nuovi arrivati: non è riuscito, almeno finora, a farli integrare tatticamente come avrebbe voluto, e alcuni infortuni pesanti stanno complicando le cose. Lui ripete che serve tempo, ma a questo punto mi chiedo se non sia più una questione di caratteristiche tecniche».
A Napoli mancherà ancora Thuram, ma Bonny e Esposito ormai sono una certezza. Anche in una partita come quella del Maradona?
«Certo, e non dimentichiamoci che ad affiancarli è un certo Lautaro. Mi impressiona la crescita di Pio: per visione di gioco, movimenti e profondità è il sostituto perfetto di Thuram».
Il Napoli, invece, senza Hojlund fatica…
«La sua assenza è un bel problema, come quelle di Rrahmani e Lobotka: non è facile trovare gli equilibri giusti senza l’asse centrale. Ma non è l’unico nodo di Conte. Un altro è la fase difensiva: col Psv ho visto errori incredibili che il Napoli della stagione passata non avrebbe mai commesso. In porta, poi, bisognerà riflettere e prendere una scelta definitiva tra Milinkovic e Meret. Infine il centrocampo: più passa il tempo e più ho l’impressione che la convivenza tra De Bruyne e McTominay sia difficile da mettere in pratica».
Eppure l’arrivo del belga sembrava il colpo ideale per alzare il livello, sia in Italia che in Europa…
«Ma la chimica tra campioni non è scontata, io ne so qualcosa. McTominay e De Bruyne mi ricordano Gerrard e Lampard nella mia Inghilterra: erano due numeri uno che tutti ci invidiavano, però finivano per pestarsi i piedi».
Dopo il ko con il Psv, Conte ha detto che il Napoli deve tornare a pensare di squadra. C’è da leggere tra le righe?
«Dico solo che bisognerà leggere nelle scelte di formazione che Conte farà sabato: ancora un paio di giorni e avremo un quadro più chiaro».
Prima il Torino, poi il Psv: come ci si rialza?
«Ritrovando l’umiltà e lo spirito di squadra che hanno portato il Napoli allo scudetto. Di Lorenzo l’altra sera ha parlato da capitano vero, mi aspetto la scossa da lui e dagli altri leader, penso a McTominay e Politano. Il Napoli deve ritrovare non solo se stesso, ma anche il vero Conte. In Olanda era irriconoscibile».