Villarreal-Barcellona è un caso. Tutti contro tutti in Spagna e il match può saltare (El Paìs)

Il sindacato calciatori chiede trasparenza, la Lega è contro i giocatori che protestano. Il Real pensa che sia antiregolamentare. Deciderà il consiglio superiore dello sport

Villarreal barcellona

Db Torino 16/03/2022 - Champions League / Juventus-Villarreal / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Villarreal

E’ guerra aperta in Spagna per la disputa di Villarreal-Barcellona. Il match previsto per il prossimo 20 dicembre a Miami, si è trasformato in una battaglia tutti contro tutti dalle conseguenze imprevedibili. LaLiga, il sindacato dei calciatori (Afe), la Real Federación Española de Fútbol (Rfef) e il Consiglio Superiore dello Sport (Csd) sono sul piede di guerra per una partita che potrebbe anche saltare. Ne scrive El Pais.

Le posizioni delle parti

Il presidente del sindacato calciatori, David Aganzo, ha inviato lunedì una lettera alla Lega accettando di riunire la commissione, composta da rappresentanti della stessa Lega e del sindacato. Agano ha proposto però  di anticiparla dal 24 ottobre a mercoledì 22, giorno in cui verranno messi in vendita i biglietti della contestata partita. Aganzo vuole incontrare Tebas per comunicargli il proprio dissenso sui due punti che LaLiga ha indicato come motivi della convocazione. Chiarire che l’iniziativa di giocare a Miami parte dalla società statunitense Relevent e ribadire che le brevi interruzioni a inizio partita (è la protesta che stanno inscenando i calciatori, ndr) non rispettano la normativa né le garanzie del diritto di sciopero.

Il sindacato calciatori ritiene che l’iniziativa della partita di Miami sia, nella migliore delle ipotesi, una responsabilità condivisa tra LaLiga e Relevent, con la quale la Liga ha firmato una joint venture che garantisce un introito minimo di 2 miliardi di euro in 15 anni. Inoltre, il sindacato non considera il fermo simbolico di 15 secondi come una vera e propria forma di sciopero. 

La protesta (ignorata dalla tv) dello stop di 15″ a inizio match

I giocatori si sentono ignorati e la loro irritazione è esplosa quando hanno scoperto che le immagini del primo stop, avvenuto nel match di venerdì scorso tra Oviedo ed Espanyol, erano state oscurate dalla tv. Poiché la trasmissione è gestita da LaLiga, la censura è stata poi attenuata tra sabato e domenica, dopo le proteste e il danno d’immagine subìto dalle emittenti (Movistar e Dazn). Ma i calciatori non escludono di continuare le proteste nella settimana del Clásico. L’enorme visibilità che avrebbe una pausa simbolica nei primi secondi della partita al Santiago Bernabéu giocherebbe a loro favore.

Per il Real violato il principio di neutralità della competizione

A due mesi dalla data fissata per l’incontro di Miami Villarreal-Barcellona, resta da capire se il Consiglio superiore dello sport deciderà di bloccare o meno l’iniziativa. Il Real Madrid ha presentato un reclamo secondo cui la partita violerebbe il principio di neutralità della competizione. Il Consiglio — guidato da José Manuel Rodríguez Uribes — ha chiesto due settimane fa alla Federazione di fornire la documentazione legale che ha consentito l’autorizzazione del match. Lunedì, la Rfef ha risposto al Csd chiedendo a sua volta di poter visionare il fascicolo contenente il reclamo del Real Madrid. Per l’Afe, si tratta di una strategia dilatoria della Federazione volta a guadagnare tempo e, forse, a favorire la sospensione della partita di Miami. Il presidente federale Rafael Louzán, tuttavia, è schierato al fianco di Tebas. Louzan è convinto che giocare negli Stati Uniti porterà benefici complessivi al calcio spagnolo.

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