Real Madrid, il tonfo nel derby costringe a rivedere lo stato attuale del progetto Xabi Alonso (Valdano)

Ai microfoni di Movistar Plus +: «È tornato in vita quel mostro di quando si andava in casa del Barcellona - o lo si ospitava - e si prendevano quattro gol»

Mbappé, Real Madrid, Mbappè

Db New Jersey (Stati Uniti) 09/07/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Paris Saint Germain-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kylian Mbappe'

Sabato pomeriggio al “Metropolitano” si è giocato il derby di Madrid tra Atletico e Real valido per la settima giornata della Liga spagnola. Ad aggiudicarsi la stracittadina è stata la squadra dei colchoneros per 5-2, dilagando nella ripresa (sugli scudi Julian Alvarez con una doppietta) dopo una prima frazione spettacolare conclusasi sul punteggio di 2-2. Sconfitta particolarmente bruciante per le Merengues, il cui ambiente adesso si interroga sulla bontà del nuovo progetto affidato a Xabi Alonso.

Real, dura batosta nel derby di Madrid: l’analisi di Valdano

Jorge Valdano, ad esempio, non ha mancato di esprimere le sue perplessità a Fútbol en Movistar Plus +. «Sembrava che le cose stessero iniziando a cambiare, ma il colpo contro l’Atlético ci costringe a rivedere lo stato attuale del progetto del Madrid», ha esordito l’ex attaccante argentino (che è stato prima calciatore e poi dirigente dei Blancos). Valdano ha poi chiamato in causa spettri del recente passato: «Ieri sera è tornato in vita quel mostro di quando si andava in casa del Barcellona – o lo si ospitava – e si prendevano quattro gol».

«È vero che è in corso un processo dopo l’arrivo di un nuovo allenatore. L’Atlético è riuscito a sottomettere il Real Madrid come non accadeva da tempo», ci ha tenuto a sottolineare. «Il Real Madrid ha giocato senza ritmo e non con la stessa intensità dell’Atlético. L’Atlético ha chiaramente vinto la partita giocando d’attacco. Ogni cross è stato un dramma, un vero dramma per il Madrid».

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Il Real Madrid non sa più vincere contro le grandi. Xabi Alonso aspetta un centrocampista come lo aspettava Ancelotti

Dopo la sconfitta per 5-2 nel derby di Madrid, El Paìs scrive:

Il Real Madrid non sa più vincere nei confronti diretti contro le grandi. Oggi è partito per un volo di otto ore e mezza verso Almaty (Kazakistan), tempo più che sufficiente per rimuginare sulla batosta subita al Metropolitano, con l’ulteriore penalizzazione dell’assenza di Dani Carvajal, out per un infortunio al soleo della gamba destra che lo terrà fermo tra le quattro e cinque settimane. Un mese e mezzo dopo la fine delle vacanze, la squadra di Xabi Alonso ha constatato con rammarico di essere ancora ferma dove era rimasta a metà luglio, quando il Psg le inflisse un 4-0 nelle semifinali del Mondiale per Club, che in realtà fu la continuazione dei rimedi presi nei mesi precedenti contro Barcellona (più volte), Arsenal e Liverpool.

Ne scrive El Pais .

L’ennesima batosta del Real Madrid contro una grande e le richieste ignorate di Xabi Alonso (El Pais)

L’accumulo di sconfitte nette contro avversari di peso ha aperto una falla nella credibilità di una squadra che si distingueva proprio per la capacità competitiva nelle grandi occasioni. Dal momento in cui ha sollevato la 15ª Coppa dei Campioni nel 2024 (con Toni Kroos in campo), il Barcellona le ha inflitto un 0-4 in Liga, un 5-2 nella Supercoppa giocando l’ultima mezz’ora in inferiorità numerica, ha segnato quattro gol in 25 minuti a Montjuïc (4-3) e l’ha battuta 3-2 nei tempi supplementari della finale di Coppa, l’unico clasico recente equilibrato.

L’Arsenal l’ha ridimensionata senza clamore nei quarti di Champions (3-0 e 1-2), il Liverpool l’ha superata con facilità (2-0) e il PSG l’ha travolta in mezz’ora (4-0), già con Alonso in panchina. Di tutti gli scontri contro pari livello nell’ultimo anno, il Madrid ha vinto solo contro un City molto traballante in difesa e nella controversa serie di rigori contro l’Atlético in Europa. Nel complesso del derby più questi ultimi otto incontri contro Barça, Arsenal, Liverpool e PSG, il Madrid ha subito 32 gol e ne ha segnati solo 10, traduzione di una produzione offensiva sempre inferiore

La prima risposta del tecnico del Real dopo il 4-0 del Psg a luglio fu cercare di prendere le distanze. Assicurò che quel risultato rappresentava la fine della stagione, di cui lui aveva fatto parte solo nell’ultimo mese, e che la sua fase avrebbe iniziato al 100% da agosto. Un mese e mezzo dopo, tocca a lui gestire pienamente il 5-2 del Metropolitano. “Non ci sono scuse”, ha ammesso sabato.

Parallelamente, il centrocampo, rimasto senza rinforzi durante la finestra estiva di mercato, ha ceduto negli stessi punti deboli di sempre, mostrando l’incapacità di arginare le progressioni avversarie attraverso il controllo del pallone, quella risorsa che Kroos aveva sempre garantito alla squadra. Le richieste insistenti di Xabi Alonso, particolarmente preoccupato di mantenere il controllo delle partite, per l’ingaggio di un centrocampista dalle qualità organizzative hanno ricevuto la medesima risposta negativa già data ad Ancelotti. Al Metropolitano, inoltre, l’allenatore si è affidato a un Bellingham con pochi minuti di gioco nelle gambe e ha schierato Güler sulla fascia, sacrificando Mastantuono.

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