Il Real Madrid non sa più vincere contro le grandi. Xabi Alonso aspetta un centrocampista come lo aspettava Ancelotti

L'analisi del Paìs dopo il 5-2 nel derby con l'Atletico. Il Madrid è ripartito dal 4-0 subito al Mondiale per Club dal Psg. Ricambi non all'altezza di Modric e Kross

Db Philadelphia 26/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Salisburgo-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Xabi Alonso

Il Real Madrid non sa più vincere contro le grandi. Xabi Alonso aspetta un centrocampista come lo aspettava Ancelotti

Dopo la sconfitta per 5-2 nel derby di Madrid, El Paìs scrive:

Il Real Madrid non sa più vincere nei confronti diretti contro le grandi. Oggi è partito per un volo di otto ore e mezza verso Almaty (Kazakistan), tempo più che sufficiente per rimuginare sulla batosta subita al Metropolitano, con l’ulteriore penalizzazione dell’assenza di Dani Carvajal, out per un infortunio al soleo della gamba destra che lo terrà fermo tra le quattro e cinque settimane. Un mese e mezzo dopo la fine delle vacanze, la squadra di Xabi Alonso ha constatato con rammarico di essere ancora ferma dove era rimasta a metà luglio, quando il Psg le inflisse un 4-0 nelle semifinali del Mondiale per Club, che in realtà fu la continuazione dei rimedi presi nei mesi precedenti contro Barcellona (più volte), Arsenal e Liverpool.

Ne scrive El Pais .

L’ennesima batosta del Real Madrid contro una grande e le richieste ignorate di Xabi Alonso (El Pais)

L’accumulo di sconfitte nette contro avversari di peso ha aperto una falla nella credibilità di una squadra che si distingueva proprio per la capacità competitiva nelle grandi occasioni. Dal momento in cui ha sollevato la 15ª Coppa dei Campioni nel 2024 (con Toni Kroos in campo), il Barcellona le ha inflitto un 0-4 in Liga, un 5-2 nella Supercoppa giocando l’ultima mezz’ora in inferiorità numerica, ha segnato quattro gol in 25 minuti a Montjuïc (4-3) e l’ha battuta 3-2 nei tempi supplementari della finale di Coppa, l’unico clasico recente equilibrato.

L’Arsenal l’ha ridimensionata senza clamore nei quarti di Champions (3-0 e 1-2), il Liverpool l’ha superata con facilità (2-0) e il PSG l’ha travolta in mezz’ora (4-0), già con Alonso in panchina. Di tutti gli scontri contro pari livello nell’ultimo anno, il Madrid ha vinto solo contro un City molto traballante in difesa e nella controversa serie di rigori contro l’Atlético in Europa. Nel complesso del derby più questi ultimi otto incontri contro Barça, Arsenal, Liverpool e PSG, il Madrid ha subito 32 gol e ne ha segnati solo 10, traduzione di una produzione offensiva sempre inferiore

La prima risposta del tecnico del Real dopo il 4-0 del Psg a luglio fu cercare di prendere le distanze. Assicurò che quel risultato rappresentava la fine della stagione, di cui lui aveva fatto parte solo nell’ultimo mese, e che la sua fase avrebbe iniziato al 100% da agosto. Un mese e mezzo dopo, tocca a lui gestire pienamente il 5-2 del Metropolitano. “Non ci sono scuse”, ha ammesso sabato.

Parallelamente, il centrocampo, rimasto senza rinforzi durante la finestra estiva di mercato, ha ceduto negli stessi punti deboli di sempre, mostrando l’incapacità di arginare le progressioni avversarie attraverso il controllo del pallone, quella risorsa che Kroos aveva sempre garantito alla squadra. Le richieste insistenti di Xabi Alonso, particolarmente preoccupato di mantenere il controllo delle partite, per l’ingaggio di un centrocampista dalle qualità organizzative hanno ricevuto la medesima risposta negativa già data ad Ancelotti. Al Metropolitano, inoltre, l’allenatore si è affidato a un Bellingham con pochi minuti di gioco nelle gambe e ha schierato Güler sulla fascia, sacrificando Mastantuono.

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