Sinner: «Abbiamo riflettuto a lungo sulla finale degli Us Open, ora stiamo lavorando su alcune cose nuove»
Sulle dichiarazioni di Federer, che sottolineava come le superfici favoriscano lui e Alcaraz: «I campi da tennis sono di tre tipi, è così da molto tempo, non so se ci sarà un cambiamento»

Italys Jannik Sinner reacts after defeating Italys Lorenzo Musetti during their men's singles quarterfinal tennis match on day eleven of the US Open tennis tournament at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in New York City, on September 3, 2025. (Photo by CHARLY TRIBALLEAU / AFP)
Jannik Sinner parteciperà all’Atp 500 di Pechino, dove domani affronterà al primo turno Marin Cilic, dopo la sconfitta in finale agli Us Open contro Carlos Alcaraz.
Sinner: «Sto lavorando su alcuni dettagli per essere migliore. Ciò che ho affrontato quest’anno è stato complicato»
Sinner ha dichiarato in conferenza stampa:
«Sto lavorando per poter essere un giocatore migliore, per fare tutte le cose in modo migliore. Speriamo che tutto questo sia anche la risposta in campo: poi se sono migliore a Shanghai o un po’ dopo, cambia relativamente poco. Ciò che ho dovuto affrontare quest’anno non è stato facile, ho iniziato con un gran torneo in Australia e poi è successo quello che è successo. Non ho giocato molti tornei importanti, questo è solo l’ottavo evento che gioco nell’anno, non sono molti e siamo già verso il finale di stagione. Abbiamo riflettuto a lungo su quella finale [Us Open, dove Alcaraz ha vinto tre set a uno, ndr.] e adesso stiamo lavorando su alcune cose nuove».
Il tennista altoatesino ha anche risposto alle dichiarazioni di Roger Federer, che sottolineava come le attuali superfici favoriscano lui e Alcaraz:
«I campi da tennis sono in cemento, terra battuta ed erba e i primi a volte sono molto simili, a volte con piccoli cambiamenti. Si menziona spesso Indian Wells dove la palla rimbalza molto in alto. È un po’ diverso il modo in cui la palla reagisce al campo, ma abbiamo situazioni di gioco più o meno simili. È così da molto tempo, non so se ci sarà un cambiamento. Sono solo un giocatore che cerca di adattarsi nel miglior modo possibile e sento di stare facendo un buon lavoro in questo, ma vediamo cosa ci riserva il futuro in ogni torneo».
E dopo la finale persa agli Us Open?
«Abbiamo cambiato alcuni dettagli, a oggi la percentuale di errori è ancora un po’ troppo alta ma spero che anche questo andrà migliorando. È solo una questione di tempo, vediamo quanto ne servirà. Ancora non so dire quanto sarò in grado di metterli in pratica durante un match, cosa ben diversa rispetto a un allenamento, ma sono motivato. È bello lavorare su qualcosa di nuovo, cerchiamo sempre di spingerci avanti».
Parlando del nuovo fisioterapista Alejandro Resnicoff:
«Meglio fare un passo avanti che due indietro. Ha molta esperienza, è sul circuito da 15 anni e ha già collaborato con diversi giocatori. Rispetta molto l’equilibrio che ha trovato nel team, non è venuto per stravolgere alcunché: se pensa che si possa migliorare qualcosa nel mio fisico è qui per aiutarci a farlo. Ma anche qui, ci vuole tempo».