Per L’Equipe, il Psg è irrisolto: avrebbe dovuto farne sette all’Atalanta

"Da un lato il Psg riscopre il suo gioco, dall'altra continua a perdere pedine (Joao Neves). Dopo i primi venti minuti - che sono bastati - ammettiamolo, ci siamo annoiati un po'"

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Mg Monaco di Baviera 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Khvicha Kvaratskhelia

Dietro il 4-0 inflitto dal Paris Saint Germain all’Atalanta c’è molto più di un semplice ritorno in Champions in grande stile: c’è un Psg che, almeno secondo L’Équipe, resta brillante ma irrisolto (forse esagerando ndr). Il quotidiano francese, pur raccontando la serata del Parco dei Principi come un trionfo, fa filtrare tra le righe che il divario poteva (e forse doveva) essere ben più ampio e che gli infortuni, i rigori sbagliati e le solite fragilità rischiano di rovinare la festa.

Il Paris Saint Germain è brillante ma irrisolto, almeno al resto d’Europa ha mandato un messaggio chiaro (Equipe)

“Almeno al resto d’Europa non verrà in mente che il Psg ha cambiato idea. I parigini sono gli stessi, brillanti, implacabili, quando torna quella piccola musica che li fa ballare sullo stomaco di chi non è abbastanza duro da guardarli negli occhi. Il ritorno sul palcoscenico dei detentori della Champions League è stato un trionfo, con una vittoria particolarmente ingannevole per 4-0 sull’Atalanta, ma non nel senso solitamente suggerito: la realtà è che il Paris avrebbe dovuto vincere con sei o sette gol di scarto, un buon margine, cosa che sarebbe accaduta se Bradley Barcola, salvatore di tempi più difficili quest’estate, non si fosse tolto i vestiti da goleador in una sera in cui le porte erano spalancate.

A parte questo, sembra che la vita senza Ousmane Dembélé o Désiré Doué sia piuttosto bella, ma ora il Paris sta procedendo nella stagione sotto la spinta di due forze opposte. Da un lato riscopre gradualmente il suo gioco e la sua intensità, anche se questo significa non riuscire a mantenerli nel tempo, dall’altro la sfortuna si aggrappa alle sue gambe stanche come un vecchio cerotto. Ha perso questa volta Joao Neves: infortunato alla coscia sinistra: il portoghese dimostra che non si riesce a reggere meglio questi ritmi folli a vent’anni. […]

Il racconto della serata resta però quello di quei rari primi venti minuti, in un Parco che faceva ancora rumore di maggio […] Oltretutto, tutto si è spento dopo. Dato che il Paris non riesce a mantenere a lungo un ritmo simile da metà settembre, è stato in un momento di relativa lentezza collettiva che Khvitcha Kvaratskhelia ha risolto la questione con un exploit individuale, dalla posizione sul lato destro in cui Luis Enrique lo aveva confinato per tutta la serata.

Poi, ammettiamolo, ci siamo quasi annoiati un po’ […] Questo è stato più che sufficiente, almeno, per accontentare il Parc. I campioni d’Europa sono tornati con successo in Champions League e domenica saranno a Marsiglia: ci sono più settimane ordinarie in una stagione di questa”.

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