Il Liverpool è diventato una piccola colonia ungherese, Szoboszlai l’unico che può avvicinarsi al mito Puskas (Athletic)
Nei Reds ci sono anche Kerkez e Pecsi. In un bar del centro di Budapest si sono radunate circa 500 persone per guardare il match contro l'Arsenal.

Db Cesena 07/06/2022 - Nations League / Italia-Ungheria / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Dominik Szoboszlai
Il Liverpool quest’anno ha ben tre giocatori in rosa ungheresi; oltre al più famoso Dominik Szoboszlai, ci sono anche l’ex giovane del Milan Kerkez e il portiere Pecsi, l’unico dei tre cresciuto calcisticamente in Ungheria. Nel Paese sta crescendo, dunque, l’interesse per la Premier League.
Il Liverpool è considerato “la piccola Ungheria”
The Athletic scrive:
Fuori dalla Puskas Arena di Budapest, la folla è separata da due colori distinti. In nero c’è un gruppo ultras nazionalista composto principalmente da uomini robusti che si servono di un megafono per ogni coro; sono rumorosi, intimidatori e con cui non puoi scherzare. In rosso c’è un altro gruppo, che indossa la maglia di casa dell’Ungheria e si uniscono agli ultras con i canti, ma la loro devozione non è limitata solo alla Nazionale. Sono anche tifosi e seguaci del Liverpool. Le due circoscrizioni erano presenti martedì sera allo stadio contro il Portogallo. L’Ungheria ha perso 3-2 ma è stato sorprendente l’amore dei tifosi verso Dominik Szoboszlai. Il 24enne ha attirato le urla dei tifosi quando è stato annunciato nella formazione titolare e molti hanno la maglia col suo nome. Szoboszlai è il talento di spicco dell’Ungheria, l’unico che può avvicinarsi al leggendario Ferenc Puskas.
La trasformazione di Liverpool in una “piccola Ungheria” non è passata inosservata nel Paese. In un bar del centro di Budapest, una folla di circa 500 persone si è radunata per assistere alla partita contro l’Arsenal e celebrare il magnifico gol di Szoboszlai. L’audience in Ungheria per la Premier è aumentata, proprio come era per la Bundesliga quando Szoboszlai giocava al Lipsia. Alcuni tifosi hanno fatto anche tagli di capelli ispirati a lui. Nonostante il passato illustre dei giocatori ungheresi negli anni ’50 e ’60, con cinque che giocavano al Real Madrid o Barcellona, il Paese non era mai davvero finito nei radar del calcio inglese. Sotto il governo di Orban, il calcio si è mescolato liberamente con la politica. Oltre 2 miliardi di sterline di fondi pubblici sono stati destinati alla ristrutturazione di stadi e strutture di allenamento in tutto il Paese. L’ironia della sorte è che né Szoboszlai, né Kerkez ne hanno beneficiato: entrambi si sono sviluppati come calciatori in altri Paesi europei; ma Pecsi sì, e potrebbe essere poi considerato come il caso di studio perfetto per Orban se diventerà un grande portiere. Resta da vedere se più giocatori arriveranno dall’Ungheria in Premier League. La rete di scouting del Liverpool rimane attiva nel Paese, mentre anche l’Arsenal ha iniziato ad aumentare la propria presenza nelle partite del massimo campionato ungherese.