Non versiamo una lacrima per Horner, il suo licenziamento è una grande notizia (Times)
"La Red Bull doveva cacciarlo 17 mesi fa, ma contano solo le vittorie. La sua è una storia di arroganza"

Red Bull Racing team principal Christian Horner (C) speaks to a reporter as he arrives at the Bahrain International Circuit ahead of the first practice session of the Bahrain Formula One Grand Prix in Sakhir on February 29, 2024. (Photo by Giuseppe CACACE / AFP)
Dopo lo shock ecco i commenti. Il più affilato dei quali è del Times. Il giornale londinese evidentemente non aspettava altro che il licenziamento di Christian Horner: la Red Bull – scrive – avrebbe dovuto cacciarlo 17 mesi fa, “quando le accuse contro di lui di comportamento inappropriato sono esplose al di fuori del controllo pubblico. La dice lunga sulla Formula 1 il fatto che si possa sopravvivere ad accuse di molestie sessuali e a uno scandalo di pubbliche relazioni, ma bastano cinque mesi di scarse prestazioni in pista e si dice “mi dispiace, sei fuori”.
“Questo è un settore in cui la vittoria nelle gare è una priorità assoluta. Data la scarsa cultura aziendale della Fia, la federazione internazionale degli sport motoristici, era forse comprensibile che la Red Bull seguisse il suo esempio e decidesse di continuare a lottare a prescindere. Basta perdere qualche gara, però, e la situazione cambia rapidamente. Sono i risultati a essere responsabili”.
“Non versiamo una lacrima, perché questa è una grande notizia in F1, dove più grande è la vittoria o la sconfitta, più sconvolgente è il dolore umano, più dannoso lo psicodramma interpersonale – tutto può essere monetizzato. Christian Horner se n’è finalmente andato: immaginate l’ episodio di Drive to Survive che vedremo alla fine”.
“Eppure Horner non se ne sarebbe andato se non fosse stato per il Bahrein. Il Bahrein, all’inizio della scorsa stagione, è stato il luogo in cui le accuse di molestie sessuali contro di lui hanno raggiunto il massimo. In seguito è stato scagionato dalle accuse , due volte, e se si volesse interpretare la cosa in un certo modo, si potrebbe vedere in lui un grande sopravvissuto, il leader con la pelle di rinoceronte che non poteva essere ferito. Dietro le quinte, però, la realtà era diversa. La Red Bull era al suo interno in un clima di intensa polemica. Mentre Horner cercava di appianare la situazione, Jos Verstappen, il padre di Max, ha lanciato la sua personale, apparentemente controversa, interpretazione degli eventi. “La squadra rischia di andare in pezzi. Non può continuare così. Esploderà. Horner sta facendo la vittima, quando è lui a causare i problemi”. Siamo ormai a quasi un anno e mezzo di distanza e possiamo constatare che Verstappen Sr. parlava come un profeta”.
“La storia di Horner – continua il Times – è una storia di arroganza. Alcuni hanno descritto Newey come il più grande ingegnere nella storia della F1; Horner ha semplicemente liquidato l’affermazione con l’errata affermazione di essere al comando di tutto”.
“Sebbene non vi siano dubbi sul fatto che Horner sia stato il player più influente nei due periodi di successo duraturo della Red Bull, così come è stato responsabile della formazione del team che l’ha portata al successo, è stato altrettanto responsabile del suo sgretolamento”.
“Se ne sono sbarazzati alla prima occasione, e questo la dice lunga tanto sui datori di lavoro quanto sull’uomo che hanno licenziato“.