Nel calcio di Infantino, i ricchi diventano ancora più ricchi. Ma il business è una cosa, il football un’altra (Athletic)

Il formato del Mondiale per Club aumenta le disuguaglianze. Lui si è esaltato ma parla solo di business e globalizzazione, mai di calcio

Mondiale per club infantino

Miami 29/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Flamengo-Bayern Monaco / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianni Infantino ONLY ITALY

Il nuovo Mondiale per Club secondo Infantino è il “big bang” del calcio moderno. Un torneo epocale, globale, rivoluzionario e altri assurdi aggettivi, come racconta il The Athletic. Almeno a sentir lui. Dietro lo storytelling del presidente, però, si muove una realtà ben più sfumata: stadi mezzi vuoti, biglietti svenduti e partite giocate sotto il sole cocente dell’estate americana. Il grande spettacolo promesso si scontra con una domanda sempre più insistente: questa Coppa del Mondo per club è davvero l’inizio di una nuova era o solo l’ennesimo passo verso un elitarismo ancora più divisivo e “capitalistico”? Ne parla il quotidiano britannico ampiamente, qui di seguito riportiamo un estratto incisivo.

Si fa fatica a condividere l’entusiasmo di Infantino sui Mondiali (Athletic)

Non è facile condividere l’entusiasmo di Infantino. Anzi, a volte è stato molto più facile deriderlo. Laddove lui assiste a momenti senza precedenti di incredibile intensità, svoltisi in atmosfere fenomenali, alcuni di noi hanno assistito a partite di qualità variabile, alcune a senso unico e in maniera imbarazzante, altre rovinate dalla follia di giocare nel caldo soffocante del pomeriggio, altre interrotte per più di un’ora da temporali, altre giocate davanti a un pubblico esiguo, altre ancora con un pubblico accresciuto e animato solo dai tifosi del Real Madrid o delle squadre di Brasile, Argentina e Messico.

[…] Così come ci sono state partite deludenti, con una qualità bassa o totalmente inadeguata, ce ne sono state alcune molto buone – nessuna migliore dell’entusiasmante vittoria per 4-3 dell’Al Hilal sul Manchester City a Orlando lunedì sera, mentre Riyadh e Manchester dormivano. […] È stata una partita emozionante, un grande momento per il calcio saudita e per questo torneo. […]

Il calcio è diventato ossessionato dalla globalizzazione, ma lo sport – a differenza del business – è ancora alimentato da ciò che accade a livello locale. Che si tratti dei grandi campionati europei (o anche dei campionati minori), del Campionato brasiliano, della Primera División argentina, della Pro League saudita, della J1 League giapponese, della Mls, della Liga o di qualsiasi altro campionato, gran parte di ciò che sentiamo come tifosi di calcio riguarda la tradizione, le rivalità costruite su decenni di inimicizia e storia condivisa, le partite di rancore e i premi ambiti.

Può essere difficile capire dove si inserisca la Coppa del Mondo per Club in tutto questo. […] Una delle cose che Infantino ha detto alla vigilia del torneo, rivolgendosi al pubblico di Miami, è stata che vuole che la Coppa del Mondo per Club porti a un “calcio globalizzato, per renderlo davvero, davvero globale […]”. Non assomiglia forse al modello di distribuzione finanziaria della Champions League che si affermò alla Uefa durante gli anni di Infantino, rendendo i club più ricchi ancora più ricchi anno dopo anno, ampliando le disuguaglianze sia tra i campionati che all’interno di essi, creando un panorama in cui l’equilibrio competitivo è stato eroso? […]

Infantino parla di contrastare l’elitarismo, ma la stragrande maggioranza di quel montepremi finirà per andare ai più grandi club europei […] Quindi, questa Coppa del Mondo per Club annuncia davvero l’alba di una nuova era nel calcio mondiale? O rafforza tutte le tendenze che hanno preso piede negli ultimi anni – la forza dei “super club” in Europa? […] Ma il gioco non ha bisogno di un “big bang”. Ci sono stati più che sufficienti “bang” più piccoli nel corso degli anni. Per alcuni di noi, turbati da questa costante spinta all’espansione – sempre di più – c’è la persistente preoccupazione che il prossimo “bang” sarà il suono di una bolla che scoppia”.

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