Il Psg di Luis Enrique ha incarnato il Cholismo dei tempi d’oro (SoFoot)
La formazione di Enrique al Mondiale per Club è scesa in campo con un’intensità feroce, mettendo alle corde un Atlético irriconoscibile.

Paris Saint-Germain's coach Luis Enrique looks on from the bench before the friendly football match between France's Paris Saint-Germain and Japan's Cerezo Osaka at Nagai Stadium in Osaka on July 28, 2023. (Photo by PAUL MILLER / AFP)
Nel caldo torrido del Rose Bowl di Pasadena, il Paris Saint-Germain di Luis Enrique ha travolto l’Atlético Madrid in uno dei primi match del nuovo Mondiale per Club. Nonostante l’assenza di Ousmane Dembélé e Bradley Barcola, e con un pubblico non del molto numeroso, i parigini hanno offerto una prova di forza sorprendente, andando ben oltre le loro aspettative.
SoFoot scrive che il Psg di Luis Enrique, che ha asfaltato l’Atletico, incarna proprio il Cholismo di Simeone.
“Prima di essere etichettato come un gioco minimalista e difensivo nonostante i trasferimenti ultra-costosi , il Cholismo era incarnato da uno spirito di squadra notevole, un’intensità superiore a quella dell’avversario e un’organizzazione formidabile. Questo PSG ha surfato in California con questi frutti. Gli stessi della Champions League: possesso palla elevato (sul primo gol, segnato da Fabián Ruiz), verticalità (sulla traversa di Khvicha Kvaratskhelia, a inizio ripresa), pressing a tutto campo (sul terzo gol di Senny Mayulu), percussioni individuali (prima del rigore del quarto gol), con uno stato d’animo esemplare tra i sedici giocatori impiegati. È tutto? No. Il Paris è stato così anestetizzante che l’Atlético ha avuto una sola vera occasione, sprecata da Alexander Sørloth, senza contare il gol di Julián Álvarez poi annullato”
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La formazione di Enrique è scesa in campo con un’intensità feroce, mettendo alle corde un Atlético irriconoscibile. Antoine Griezmann e Clément Lenglet sono apparsi opachi, quasi fantasmi, mentre Alexander Sørloth ha sprecato l’unica vera occasione dei colchoneros.
Il Psg di Luis Enrique “cholista” senza Simeone
Il Psg ha giocato come l’Atletico dei tempi d’oro. Il dato più impressionante, però, non è solo tattico ma identitario. Questo PSG non gioca più per il colpo dei suoi singoli, ma come una squadra vera, compatta e organizzata. Sul primo gol ha brillato la costruzione paziente, sul terzo, il pressing totale ha fatto la differenza. Anche i cambi, come Mayulu, sono entrati col piglio giusto.
“Se lo spagnolo può definirsi un giocatore del Cholismo, è anche perché possiede un enorme potere di persuasione, senza dover ricorrere ai gesti esuberanti tipici del tecnico argentino”.
L‘allenatore del Columbus Wilfried Nancy elogia l’operato di Luis Enrique: «Luis Enrique sapeva come inculcare nella sua squadra un comportamento pavloviano. Ha trasformato il suo gruppo in un gruppo in missione per riconquistare il possesso palla». Anche Carles Martínez Novell, allenatore del Tolosa spende parole importanti nei confronti del tecnico del Psg: «È davvero uno che sa come dare energia alle persone con cui interagisce, e in questa stagione, fin dai primi giorni, il suo PSG ha corso ancora più unito, ha lavorato in sinergia, con pochissimi punti deboli. Ha iniziato rapidamente a sottomettere gli avversari, a limitarli».