Beukema o Scalvini per la difesa del Napoli. Per Ndoye molto difficile (Di Marzio)
Oggi primo contatto ufficiale tra Napoli e Bologna che però è una bottega cara. L'alternativa, per Conte, è Scalvini

Db Bologna 04/05/2025 - campionato di calcio serie A / Bologna-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sam Beukema
Beukema o Scalvini per la difesa del Napoli. Per Ndoye molto difficile (Di Marzio)
Gianluca Di Marzio fa il punto sul mercato del Napoli.
Di Marzio a Speciale Calciomercato dichiara che oggi c’è stato il primo contatto ufficiale tra il Napoli e il Bologna per Beukema. «Ma il prezzo è alto, il Bologna ha già dimostrato con Calafiori e Zirkzee di saper vendere».
Ha poi aggiunto che «il Napoli prenderà un difensore tra Beukema e Scalvini a seconda delle condizioni, delle richieste, degli ingaggi, perché fin qui la Juventus non ha dato apertura a vendere Gatti (Schira invece di Gatti scrive che il rinnovo Juve è stato congelato da Comolli).
Aggiunge Di Marzio, a proposito dei rapporti tra Napoli e Bologna, che «per Ndoye è molto più difficile che possa essere venduto al Napoli».
Beukema: «Sono un professionista di Fifa alla Play Station, sono stato l’undicesimo al mondo»
Sport Week intervista il difensore del Bologna Sam Beukema allenato prima da Thiago Motta e poi da Italiano
«Tutti e due mi hanno insegnato qualcosa. Cose diverse tra loro. Mister Motta soprattutto a come e dove muovermi quando abbiamo la palla. Mister Italiano si è concentrato invece sui movimenti e sulle posizioni nel gioco senza palla, perché quasi ogni partita difendiamo uomo su uomo, quindi se vuoi giocare in questo modo un difensore deve per forza essere bravo nell’anticipo».
Cosa è cambiato da Thiago a Italiano? Hai detto: Motta è un genio. «Lui gioca in un modo diverso rispetto a tutti gli altri allenatori. Il primo giorno al Bologna mi disse: quando abbiamo la palla vai in mezzo, sali a centrocampo. Chiesi a Schouten, olandese come me: ma è vero?Devo andare a centrocampo? E Schouten disse di sì: “Ha detto che devi fare questo, perciò vai”. Pensai: va bene, però mi hanno comprato come difensore, non come centrocampista. E poi, sì, sono diventato molto, molto più completo come calciatore. Ora continuo a giocare dietro, ma non ho paura di farlo a centrocampo. Questo è l’insegnamento che mi ha lasciato Motta».
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Se lui è un genio, Italiano cos’è? «Un altro genio, però diverso. Lui mi ha insegnato a difendere come un vero difensore italiano, mi ha spiegato dettagli a cui prima non pensavo. Per esempio, che quando l’avversario è con la sua schiena contro di me, devo spingere, devo spingerlo in tribuna insieme alla palla, l’importante è non farlo girare. Prima ero, come si dice, più attendista».
Fuori dal campo sei un professionista di Fifa alla Playstation… «Eh, nel 2019 ero classificato undicesimo al mondo…Gioco con Ultimate Team, le squadre in cui scegli tu i calciatori da schierare».
E tu chi hai scelto? «Dunque, in porta ora ho Buffon. In difesa, Tomori, Maldini, Gabriel e Theo Hernandez. In mezzo al campo Gullit e Gravenberch, quello del Liverpool, davanti ho Lookman, esterni Thierry Henry e Ribery, gli altri non li ricordo»