Milan, Rafael Leao è nel mirino di cinque top club europei
Lo riferiscono i colleghi di Team Talk, che indicano tre club in pole position. Leao, qualche tempo fa, era stato accostato anche al Napoli

Db Parigi 25/10/2023 - Champions League / Paris Saint Germain-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Rafael Leao
Rafael Leao e il Milan, la separazione è sempre più vicina. Lo riferiscono i colleghi di Team Talk, che indicano cinque possibili piste per il futuro dell’esterno portoghese.
Le ultime sul futuro di Rafael Leao
Secondo Team Talk, in pole per accaparrarsi Leao ci sarebbero tre club: Manchester United, Chelsea e Bayern Monaco. Il noto portale, tuttavia, riferisce di un interessamento anche da parte di Arsenal e Barcellona.
Lo ricordiamo, l’attaccante era stato accostato anche al Napoli qualche tempo fa, ma l’ipotesi era subito tramontata per le cifre fuori budget a cui ambisce il calciatore.
Man Utd are monitoring Rafael Leao, who could leave AC Milan this summer. 👀
Chelsea and Bayern Munich are also keen on the 25-year-old. 🔥 #MUFC #CFC @RudyGaletti ✍️ https://t.co/UIIhN9TXnK
— TEAMtalk (@TEAMtalk) May 26, 2025
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L’annus horribilis del Milan si conclude con una vittoria condita da fischi e proteste (Ordine)
Nell’ultima giornata di campionato, il Milan ha battuto 2-0 un Monza già retrocesso da diverse settimane. Ma a San Siro è arrivata la contestazione da parte dei tifosi rivolti alla società rossonera. Un clima teso e un futuro ancora tutto da scrivere; il tecnico Sergio Conceiçao lascerà il club in vista della prossima stagione e arriverà anche un nuovo ds, che con ogni probabilità pare sia essere l’ex Lazio Igli Tare.
L’annus horribilis del Milan si conclude fischi e proteste dei tifosi
Scrive Franco Ordine su Il Giornale:
L’anno orribile del Milan si conclude con una serata colma di dura contestazione e fischi. La protesta della curva sud, cominciata davanti agli uffici di casa Milan nel tardo pomeriggio (in tremila) con striscioni e cori polemici nei confronti dell’attuale management rossonero (da Furlani a Ibra, Scaroni e Moncada invitati a dimettersi) si è conclusa con la marcia mesta verso San Siro e poi l’abbandono di San Siro dopo 15 minuti durante i quali sono arrivati anche i cori favorevoli a Paolo Maldini. Da uno striscione pubblicato fuori da San Siro si capisce anche il motivo della protesta (“La costituzione di parte civile un’assurda porcheria, dovreste pagare voi i danni a tutta la tifoseria”). Persino una divinità del tifo milanista come Franco Baresi, con un ruolo di rappresentanza nel club, finisce coinvolto nelle critiche. In questo clima di profonda depressione collettiva, nemmeno l’intervento di Giorgio Furlani, l’ad rossonero, per il tono dimesso usato e per le stringate espressioni utilizzate, riesce a spazzare via le nuvole. Il risultato finale è l’unica nota lieta di un altro sabato da dimenticare.