Il Foggia è finito in amministrazione giudiziaria: era finita nella morsa della criminalità organizzata (Repubblica)
Quattro arresti per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e 52 "daspo fuori contesto". L'indagine partita dalle denunce dell'ex presidente Nicola Canonico

As Viterbo 27/11/2022 - campionato di calcio serie C / Monterosi-Foggia / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: tifosi Foggia
Il Calcio Foggia è finito in amministrazione giudiziaria a causa della morsa della criminalità organizzata che ha provato a danneggiare la società in ogni modo. Ne dà notizia la Repubblica.
«Ma tu pensi che a Foggia si possa fare il calcio dopo gli agguati ai pullman, le sparatorie alle macchine. Tu, quando devi allestire una squadra, come fai a chiedere a un giocatore di venire a Foggia?», sono le parole dell’ex presidente del Calcio Foggia che stanco e impaurito si è dimesso nel marzo scorso.
Le minacce, gli atti intimidatori erano diventati insostenibili. “Sentiva sulla sua società la pressione della criminalità foggiana e non sapeva a che santo votarsi“, scrive Repubblica. L’ultimo atto intimidatorio il 9 gennaio 2024, una bomba piazzata sotto l’auto del figlio Emanuele, nell’azienda di Modugno (Bari).
Leggi anche: Delio Rossi lascia il Foggia: «Non posso continuare, sono troppo coinvolto, vivo da recluso»
Il Foggia prima società di calcio a finire in amministrazione controllata
“Quell’ordigno è stato l’inizio di un’indagine e la fine del progetto malavitoso, che ieri si sono concretizzati con quattro arresti e un provvedimento del Tribunale di sorveglianza di amministrazione giudiziaria per il Calcio Foggia 1920, affidato al professor Enzo Chionna. «È un modo per tutelare la società», ha spiegato il procuratore di Bari e capo della Dda Roberto Rossi, ricordando che si tratta del primo caso di applicazione del controllo giudiziario previsto dall’articolo 34 del Codice antimafia ad una società calcistica“.
In carcere sono finiti Marco Lombardi (di 49 anni), Danilo Mustaccioli (48), Massimiliano Russo (50) e Fabio Delli Carri (48), accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso dalla pm Bruna Manganelli e dal procuratore aggiunto Francesco Giannella. A 52 tifosi il questore Alfredo D’Agostino ha inviato “daspo fuori contesto”.
Gli atti intimidatori della criminalità foggiana
Ai quattro indagati sarebbero riconducibili la bomba a Canonico, i colpi di fucile contro l’auto dell’ex capitano Davide Di Pasquale (18 giugno 2023), l’incendio (in concorso con un minore) della Lancia del capo ultras Antonello D’Ascanio (14 marzo 2024), i tentati incendi delle vetture del segretario generale Giuseppe Severo e del direttore generale Vincenzo Milillo (15 e 16 marzo 2024).
Leggi anche: Foggia, hanno sparato all’auto del capitano Di Pasquale (Gazzetta)
“La regia delle intimidazioni sarebbe di Lombardi, fidanzato di una ex dipendente della società calcistica nella quale lui non era riuscito a inserirsi. Lombardi – stando alle indagini della Questura di Foggia – era l’anello di congiunzione con i clan Sinesi-Francavilla, «da 16 anni» – per sua stessa ammissione – uomo di fiducia dei capi Francesco e Roberto. Era lui ad accompagnare mogli e fidanzate in carcere, ad andare a prendere i pregiudicati, a portare a scuola i figli dei pezzi grossi. Lui – secondo il collaboratore di giustizia Giuseppe Francavilla – ad aver organizzato le intimidazioni, perché «pretendeva un posto di lavoro per sé e per la propria compagna»”, conclude Repubblica.