L’Italia sta così inguaiata che s’è ridotta a sperare in Tonali (Sueddeutsche)
"Torna giusto in tempo. Chi sono i talenti azzurri? I tre dell'Inter, poi Calafiori. La Gazzetta ha paragonato Brescianini e Camavinga..."

Db Cluj (Romania) 28/06/2023 - Euro 2023 / Italia-Norvegia U21 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sandro Tonali
“Da portatore di speranza a esiliato, e dall’esilio immediato al trono che gli spetta: gli italiani sperano in lui, tanto grandi appaiono le difficoltà della Nazionale”. E con questa sentenza la Sueddeutsche Zeitung racconta il “grande” ritorno in azzurro di Sandro Tonali, il “re” caduto nello scandalo scommesse.
Il giornale tedesco sfotte un po’ tutto l’hype che c’è sempre stato per Tonali, Persino “The Athletic aveva preparato l’apparizione di Tonali con la stessa meticolosità del ricevimento di stato di un re italiano. E la monarchia in Italia è stata abolita nel 1946”. Si parla del ritorno in campo dopo la squalifica. 309 giorni dopo.
Tonali, pagato 80 milioni dal Newcastle, è pur sempre “il calciatore italiano più costoso della storia”. E Spalletti l’ha subito convocato per la Nations League. Anche perché, la Nazionale non sta messa bene: “Si dice che il centrocampista Nicoló Barella e i difensori Federico Dimarco e Alessandro Bastoni, tre dei campioni dell’Inter, siano di altissimo livello internazionale – dopodiché, il consenso generale è che la squadra si assottiglierà lentamente. Gianluigi Donnarumma del Paris Saint-Germain può essere un grande portiere, ma solo in giorni selezionati e mai con la palla tra i piedi. Poi c’è probabilmente l’unica rivelazione del Campionato Europeo: il difensore Riccardo Calafiori, passato in estate all’Arsenal per 50 milioni di euro. In più, con qualche riserva, c’è l’attaccante spesso malato Federico Chiesa. Superfluo alla Juventus, Spalletti non lo ha convocato. La Gazzetta dello Sport ha paragonato Marco Brescianini a Eduardo Camavinga, due volte vincitore della Champions League con il Real Madrid”.
E allora, conclude la Sz, “il rientro di Tonali arriva proprio al momento giusto, anzi giusto in tempo. Da giovane era visto come il legittimo erede di Andrea Pirlo, il maestro del centrocampo che dava ritmo al gioco, rallentandolo e accelerandolo. Tonali ha interessi simili, solo che agisce in modo più fisico, più dinamico. E anche se l’eredità di Pirlo può sembrare a prima vista intimidatoria, a 24 anni, Sandro Tonali ne ha già passate”.