De Rossi: «Sono figlio calcistico di Spalletti, non voleva complimenti per una partita persa»
Dopo Roma-Inter 2-4: «Dobbiamo giocare a pallone. Sono orgoglioso della squadra, hanno fatto una partita da giocatori veri»

Roma former player and newly appointed coach Daniele De Rossi reacts at the end of the Italian Serie A football match between AS Roma and Hella Verona FC at the Olympic stadium in Rome on January 20, 2024. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)
De Rossi: «Sono figlio calcistico di Spalletti, non voleva complimenti per una partita persa».
De Rossi: «Io sono un figlio calcistico di Spalletti. E lui non voleva complimenti per una partita persa. Potevamo pareggiare ma l’Inter non ha rubato nulla. Se vogliamo competere con squadre così forti dobbiamo diventare perfetti. Se siamo contenti per aver giocato una buona partita con l’Inter, ma persa, la direzione è la mediocrità e non possiamo permettercelo».
Le sue dichiarazioni tratte da vocegiallorossa.it
l messaggio principale è che la via è quella giusta?
«Dobbiamo giocare a pallone. Ci sono tante risposte positive che ci fanno capire che se vogliamo giocare alla pari con queste grandi squadre non dobbiamo abbassare il livello, perché poi sono tanto bravi e ti puniscono. La gara è stata pari, con momenti più per loro e più per noi. Sono orgoglioso della partita e dell’atteggiamento dei miei ragazzi, lo stadio gliel’ha riconosciuti e non è un caso. Non dico sono orgoglioso di loro perché dico che sono scarsi, ma hanno fatto una partita da giocatori veri contro una squadra molto forte, è la strada giusta».
Quanto hanno pesato i singoli?
«Mettere solo gli episodi negativi sulla bilancia è facile e accollarla a un giocatore è facile. Gli episodi nel calcio sono tutto, però le partite si vincono tutti insieme e che 11 giocatori e me compreso abbiamo abbassato un po’ il livello nella prima parte del primo tempo. Se lo fai con il Verona e a Salerno vinci la partita perché siamo più forti, poi se vogliamo cercare il colpevole sono il mento adatto a questo giochino. Se la Roma ha fatto una partita che io considero buona è per merito di tutti e se abbiamo perso è perché siamo stati al di sotto dell’Inter, ma neanche troppo secondo me».
La posizione di Angelino?
«Abbiamo cercato di difendere a cinque, mettendoci un po’ a specchio. Non volevamo dargli tutta questa ampiezza che trovano spesso. L’unico rischio era che Angelino non avesse la giusta fisicità, volevano sfruttare le sue doti in uscita e l’abbiamo fatto. Poi è stato bravo anche Stephan. Sapevamo di fare una gara coraggiosa, sapevamo che ci sarebbero stati momenti sofferenti e in quei momenti dovevamo giocare anche da provinciali ripartendo in contropiede».
Cosa lascia questa sconfitta?
«Lascia una partita da utilizzare. Io sono figlio calcistico di Spalletti, quando ci faceva i complimenti e avevamo perso lui diceva nessun complimento. Le sconfitte raramente sono immeritate, l’Inter non ha rubato niente. La gara poteva finire in pareggio ma l’Inter non ha rubato nulla. Se vogliamo competere ai loro livelli dobbiamo salire e analizzare la sconfitta».
Ci sono tante partite all’interno di una gara, è quello il lato da migliorare?
“Dobbiamo e devo migliorare in questa direzione. Negli spogliatoi non abbiamo toccato i tasti giusti forse. Sapevamo di dover giocare più partite in questa partita. Venire a giocare contro l’Inter pensando di non dover mai soffrire è utopistico ora come ora, ma in quei momenti dove si soffre bisogna fare legna come si dice in gergo, bisogna continuare a dare pressione alla palla e non lasciare il portatore di palla libero. Dobbiamo essere perfetti, in quelle scalate dobbiamo migliorare, come nel gol di Thuram. Ci siamo trovati con Dybala che ha fatto 70 metri di allungo per difendere in area, dobbiamo lavorare sotto questi aspetti”.
L’Europa League?
“Dobbiamo essere all’altezza di tutti, non siamo inferiori a nessuno. Tutte le squadre che scendono dalla Champions sono rose importanti, noi siamo forti però. Abbiamo il Feyenoord da battere e questo è il nostro obiettivo. La prima la giochiamo in uno stadio caldo, dobbiamo essere pronti di gambe e di testa, sarà una sfida molto difficile”