L’evoluzione del racconto sportivo: da La Domenica Sportiva a Tiki Taka e Dazn (Forbes)

Gradualmente si è assistito al passaggio da un modello da uno a molti a uno più inclusivo e interattivo, che usa linguaggi e formati diversi

Pardo Mediaset

Db Milano 02/12/2019 - Gran Gala' del Calcio Aic 2019 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Pardo

Forbes prova a intercettare i cambiamenti nel racconto sportivo e calcistico, forse anche per delineare il possibile futuro del racconto del pallone. La storia dei telecronisti italiani ha una nobile tradizione. Giusto per citare alcuni nomi: Nicolò Carosio, Riccardo Cucchi, Bruno Pizzul, Francesco Repice, Fabio Caressa, Claudio Borghi. Tutti, radiocronisti e telecronisti, hanno contribuito a rendere il pallone italiano una storia infinita. Impossibile poi non citare Gianni Brera, lui però amava più la penna, l’inchiostro e la carta.

Da La Domenica Sportiva di Enzo Tortora, passando per lo stile unico di Sandro Piccinini, fino al modello “show man” di Pierluigi Pardo. Strumenti, format, grafiche e modalità di comunicazione che si sono evolute nel corso dei decenni, seguendo le esigenze di un pubblico desideroso di essere parte sempre più attiva del processo“.

Se con la radio a prevalere era la descrizione, il racconto sportivo asciutto, con l’avvento della tv e delle emittenti private bisognava dare al pubblico qualcosa in più:

Con le pay-tv a metà degli anni ‘90, il piccolo schermo è andato verso una maggiore spettacolarizzazione, che ha trasformato il cronista in un personaggio sempre più al centro della scena“.

Ma non solo, se si parla di calcio e divertimento ritornano in mente gli interventi caustici della Gialappa’s Band a “Mai dire Gol”. Da lì arrivano  Tiki Taka e tutti gli altri moderni programmi di intrattenimento sportivo. A parlarne è lo stesso Pierluigi Pardo a Forbes:

«Rispetto al passato serve sicuramente molta più preparazione, perché il pubblico è più esperto. Ma non bisogna dimenticarsi di essere anche un po’ leggeri nel racconto e aver un pizzico di ironia, rimanendo sempre competenti».

Internet e i social network hanno rivoluzionato nuovamente il racconto sportivo. “Gradualmente si è assistito al passaggio da un modello da uno a molti a uno più inclusivo e interattivo. Un modello che viaggia su nuove strade e incontra linguaggi e formati diversi“. A comprendere quasi fin da subito questa nuova rivoluzione è stato il giornalista Dazn, Stefano Borghi:

«La mia sensazione è che si sia entrati in un contesto di grande libertà di crearsi il proprio palinsesto personale, accompagnata peraltro da un esponenziale e costante miglioramento della qualità dell’esperienza offerta. Questo permette di personalizzare sempre più le proprie scelte, adattandole ai ritmi, alle necessità e alle richieste del fruitore. Oggi le possibilità di interazione ma anche di approfondimento si sono moltiplicate e quindi per il fruitore è tutto molto più amplificato nonché innovativo. Il ruolo del giornalista rimane quello di essere un obiettivo, competente, credibile e – si spera – indispensabile ponte fra i due veri grandi protagonisti dell’universo dello sport, ovvero chi lo fa e chi lo segue».

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