Garcia: «I tifosi della Roma mi hanno detto: “peccato che vai a Napoli, ma ti vogliamo bene lo stesso“»

A Dazn Heroes: «A volte non sei profeta in patria, forse sono più riconosciuto in Italia che in Francia: non guardano abbastanza indietro»

Garcia

As Roma 08/11/2018 - Europa League / Lazio-Olympique Marsiglia / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

Rudi Garcia è il primo ospite di Dazn Heroes, il format della piattaforma di intrattenimento sportivo che trasmette la Serie A. Intervistato da Pierluigi Pardo, Garcia parla della stagione che sta per iniziare, con il Napoli chiamato a difendere lo scudetto ma soprattutto a centrare la qualificazione alla prossima Champions.

Garcia è uno dei primi ad aver allenato in Arabia, ma è uno degli ultimi ad aver lasciato le ricchezze araba per tornare nel calcio europeo:

«Ho aperto la porta».

Su Cristiano Ronaldo:

«Cristiano è arrivato nel mio club (l’Al-Nassr) a gennaio. È un grande campione, ho avuto un bel rapporto con lui: adesso che lo ho allenato capisco perché ha fatto questa carriera. Arrivava prima di tutti, se ne andava per ultimo, faceva sempre le sue routine. E poi in campo è un trascinatore pazzesco, anche in allenamento. Alla fine dell’allenamento gli attaccanti rimanevano per fare un po’ di tiri e quando vinceva esultava, come se avesse vinto la Champions».

Tra i campioni che ha allenato c’è anche Totti:

«Un grande campione, l’uomo e il giocatore. È uno dei pochi che vedeva prima di tutti sul campo e aveva la qualità tecnica per realizzare quello che aveva visto. Il suo gioco di prima era pazzesco».

L’allenatore del Napoli in passato ha infatti allenato la Roma:

«Sono andato a un concerto all’Olimpico appena dopo aver firmato con il Napoli. Sono stati veramente carini, mi hanno detto “Peccato, ma ti vogliamo bene. Auguri e in bocca al lupo”».

Su Spalletti:

«Gli ho lasciato il posto alla Roma e lui me l’ha lasciato qua al Napoli. Rispetto l’allenatore: ha fatto grandi cose».

Mourinho lo ha incontrato solo una volta, in una amichevole contro il Real Madrid:

«L’ho già incontrato quando era al Real Madrid in una partita amichevole in America, adesso è un avversario. La gioia che ha ridato ai tifosi della Roma è importante, lo stadio sempre pieno, ha vinto tante cose, ha un palmares pazzesco. A volte non sei profeta in patria, forse sono più riconosciuto in Italia che in Francia: forse non guardano abbastanza indietro. La cosa bella per un allenatore sono i suoi ex calciatori che parlano di lui. Se c’è una grande percentuale di pareri positivi, allora vuol dire che hai fatto abbastanza bene».

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