Il Guardian: «L’Arabia non ha solo comprato il golf, ci ha detto cosa farà di tutto il resto»

"Quella trattativa è un messaggio: la proiezione del potere conta tanto quanto il potere stesso. Dice al mondo: abbiamo segato le ossa a un giornalista, abbiamo comprato il golf e tu non puoi farci niente"

Benzema arabia saudita arabi lega saudita Aouate

Former Real Madrid striker Karim Benzema hoists the Ballon d'Or, the trophy he won last year, above his head, at Al-Ittihad's stadium in Jeddah, on June 8, 2023. Benzema was unveiled as an Al-Ittihad player in front of thousands of fans in Saudi Arabia on June 8, a day after the oil-rich kingdom just failed to reel in Lionel Messi. (Photo by AFP)

No, non è solo il golf. Si tratta dello sport tutto. Del nostro sport, di quello che ci piace. L’affare Pga Tour-Liv Golf è l’esempio finale, enorme per modalità e proporzioni, di quello che ci aspetta: l’invasione affaristica, politica ma anche ideologica di superpotenze economiche come l’Arabia Saudita a dispetto di tutto il resto. Lo scrive in un editoriale Jonathan Liew sul Guardian.

Il New York Times ha raccontato in un reportage a quattro firme i retroscena di quella trattativa segreta. Ambientata tra un esclusivo matrimonio veneziano della figlia di un miliardario, e una partita al Beaverbrook Golf Course, o cene costosissime in ristoranti inaccessibili. Mentre tutto il resto del mondo, persino il board del Pga Tour era all’oscuro di cosa stesse accadendo.

“Non importa se non ti piace il golf – scrive Liew – Il significato più ampio qui è nella velocità concussiva e nella devastante mancanza di trasparenza con cui è stata condotta questa transazione, il modo in cui gli ostacoli sono stati semplicemente demoliti o comprati, la totale indifferenza per l’opinione pubblica, le proteste, il contraccolpo. Questa potrebbe essere la storia di come l’Arabia Saudita ha acquistato il golf. Ma in realtà, è un progetto per ciò che vogliono fare con tutto il resto“.

Non è stato semplicemente “un elaborato esercizio di pubbliche relazioni, un risanamento dell’immagine dell’Arabia Saudita, un tentativo di distogliere l’attenzione dalle sue violazioni dei diritti umani, dal trattamento che impone alle donne e alle persone Lgbt, dal suo brutale sistema giudiziario, dal suo ruolo in una rovinosa guerra nello Yemen. Ma l’estrema segretezza dell’accordo Liv-Pga Tour rivela il fatto che sanno esattamente cosa ne pensa la gente”.

“La sfacciataggine, il muro del silenzio, il fumo negli specchi, la decisione di presentare al mondo questo accordo come un fatto compiuto: tutto questo fa parte della performance. La proiezione del potere conta tanto quanto il potere stesso. Dice al mondo: abbiamo segato le ossa a un giornalista, abbiamo comprato il golf e tu non sapevi nemmeno che stava succedendo qualcosa”.

Ed eccoci al punto che ci riguarda, anche a noi che del golf ce ne frega il giusto: “Credi che il tuo sport preferito combatterebbe in un altro modo? Il calcio è già piegato verso la gravità del denaro saudita, con l’acquisizione del Newcastle United, l’acquisto di stelle importanti come Cristiano Ronaldo, Karim Benzema e N’Golo Kanté e un’offerta per la Coppa del Mondo 2030 in vista. L’International Cricket Council ha siglato un’importante partnership con Aramco. Il tennis è, francamente, un bersaglio fisso. Formula 1, boxe: troppo tardi, ragazzi. La Nba ha recentemente cambiato le sue regole per consentire ai fondi sovrani di acquistare nelle sue franchigie, anche se il commissario, Adam Silver, riconosce che l’investimento saudita è “un’arma a doppio taglio”. Il che è carino”.

E’ una questione che riguarda “l’idea stessa di cosa sia lo sport. Fin dai suoi primi giorni, lo sport organizzato è stato concepito come fine a se stesso. L’oro olimpico, la finale dei Mondiali, l’abbonamento al circolo: queste cose hanno un valore intrinseco, non ausiliario a un obiettivo più grande. Ma quando interi club, intere competizioni, persino interi sport vengono riconfezionati come veicoli di investimento, cartelloni pubblicitari, armi di potere geopolitico, allora è lecito chiedersi se sia stata raggiunta un punto di non ritorno”.

“Il tragico paradosso è che per lo più le persone che hanno a cuore lo sport non lo possiedono e le persone che lo possiedono sembrano non curarsene affatto. Non ha importanza per l’Arabia Saudita se ti piace o meno il golf. Alla fine, troverà la cosa che ti piace e le tue opinioni non saranno di loro interesse. No, non risponderanno alle domande. No, non verrai aggiornato sui progressi. Come sempre, scoprirai cosa sta succedendo ogni volta che deciderà che devi saperlo”.

Correlate