“Era soprannominato lo sceriffo. Non faceva passare una virgola, spesso troppo intransigente rispetto alle esigenze del sistema americano, che a volte tende a lasciare correre troppo situazioni al limite in nome dello spettacolo. Una volta doveva partecipare a un evento e non si presentava. Non vedendolo arrivare e conoscendo la sua puntualità, nessuno pensò ad un contrattempo. Fu così che lo andarono a cercare in stanza, era stato colto da malore. Possiamo dire che la sua fama in quel caso gli salvò la vita”.
Nonostante non fosse fisicamente possente, Mills Lane non esitava a buttarsi nella mischia a dividere i pugili. Barrovecchio continua:
“E’ il momento in cui c’è il contatto che devi esercitare la forza per separarli, ma in realtà è la tua personalità che fa la differenza. Se i pugili ti rispettano, arbitrare è molto più facile”.
Ex marine, Mills Lane aveva fatto la boxe a buoni livelli nei welter. Quando era dilettante aveva sfiorato la qualificazione per i Giochi di Roma, da professionista aveva disputato 11 match vincendone 10. Si era laureato in Giurisprudenza, era stato procuratore distrettuale e giudice nello stato del Nevada, tanto che il tribunale di Reno porta il suo nome. Lane è stato anche protagonista di un reality, “Judge Mills Lane”, durato quattro stagioni.