Malagò si accoda sulla Juventus: «Serve cautela nei giudizi»

Il numero uno dello sport italiano non si distingue: «La giustizia dev'essere veloce, sennò è sempre perdente anche con sentenze perfette»

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As Roma 25/07/2018 - presentazione calendari serie C 2019-2020 / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Giovanni Malago'-Gabriele Gravina

Predica cautela il presidente del Coni, Giovanni Malagò durante la presentazioni del codice di “Giustizia Sportiva e Ordinamento statale” dell’avvocato Viglione.

Malagò ha commentato la situazione che investe il caso dei bilanci della Juventus: «La mia linea è chiara. Serve cautela nei giudizi». Sulla giustizia sportiva ha aggiunto: «La caratteristica principale dev’essere la velocità, sennò è sempre perdente anche quando emette sentenze perfette. I vari mondi della giustizia devono dialogare, perché quando ci sono sentenze diverse non aiuta. Rispettando le autonomie si deve comunque cercare una condivisione».

L’intervento di Malagò segue quello del ministro Abodi e del presidente della Figc Gravina nel Salone d’Onore del Coni. Il ministro, sempre riferendosi alla Juventus, ha ipotizzato che il club torinese non è l’unico ad agire con metodi poco trasparenti e che è necessario fare pulizia. Gravina invece ha rivendicato l’autonomia della giustizia sportiva.

Di seguito l’intervento del presidente del Coni Malagò:

«Sul tema della giustizia sportiva siamo al centro dell’attenzione, per merito o demerito di qualcuno, non sta a me dirlo. Non sapevo fosse così sinonimo di garanzia avere la certificazione di questa collana. Noi come Comitato olimpico siamo un cantiere aperto, la peculiarità e le caratteristiche della giustizia sportiva è la velocità altrimenti è sempre perdente anche quando emette sentenze perfette. Sono molto interessato sul tema dei codici, al riferimento normativo di questo codice. Sono ovviamente interessato al tema del codice di comportamento sportivo e al codice etico, aspetti fondamentali nel nostro mondo. La presenza del Governo, qui con il Ministro per lo sport e per i giovani Andrea Abodi e il vice ministro della giustizia Francesco Paolo Sisto, è fondamentale, quando non è successo le cose non sono andate bene. I vari mondi della giustizia devono dialogare, perché quando ci sono sentenze diverse non aiuta. Rispettando le autonomie si deve comunque cercare una condivisione».

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