Toni Nadal: «Mi sono commosso, anche io avevo paura che Rafa annunciasse il ritiro»

Zio Toni sul Paìs: "Mi perdonerete, ma devo scrivere del quattordicesimo titolo che mio nipote ha appena vinto al Roland Garros..."

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Parigi (Francia) 05/06/2022 - finale Roland Garros / Nadal-Ruud / foto Imago/Image Sport nella foto: Rafael Nadal ONLY ITALY

Mi perdonerete, ma devo scrivere del quattordicesimo titolo che mio nipote ha appena vinto al Roland Garros. Ho molti aggettivi che la modestia mi chiede di conservare, ma mi mancano le parole che possano descrivere la gioia che provo in questo momento”.

Zio Toni Nadal non ha mai lasciato davvero quell’angolo. E’ parte integrante di questa incredibile storia dello sport: la declinazione di Rafa Nadal all’infinito. E ne scrive nella rua rubrica su El Paìs:

“Quando Rafael ha vinto l’ultimo punto della finale del 2005 su Mariano Puerta, ho avuto un primo pensiero di un profondo sollievo e di un dovere compiuto. Certo, in quel momento nutrivo già speranze che avrebbe continuato ad avere successo, ma non avrei mai immaginato che 17 anni dopo mio nipote avrebbe aggiunto, con quest’ultimo Grande Slam, il suo ventiduesimo titolo. La sua lunghissima carriera è stata segnata da un infortunio che abbiamo tenuto segreto per molto tempo nel nostro circolo privato, ma che abbiamo trascinato negli anni come una minaccia silenziosa che ci ha dato una dose in più di paura e soprattutto Rafael , di sofferenza. Per questo la sua incredibile ultima impresa risveglia in me un’ammirazione che non so se sia più tennistica o umana”.

“Nei giorni scorsi si sono innescate non poche indiscrezioni sul fatto che questo sarebbe l’ultimo Roland Garros in cui vedremmo giocare Rafael. La paura è stata alimentata, in una certa misura, dalle sue parole in conferenza stampa e perché già oggi è difficile nascondere la gravità del suo infortunio al piede sinistro. È anche impossibile non notare l’enorme usura che tutto ciò sta causando non solo a livello fisico, ma anche a livello emotivo. Molti spettatori hanno aspettato un annuncio in tal senso nel suo discorso dopo aver alzato la Coppa dei moschettieri. Io, tra loro. Come zio, ciò che conta di più per me è la sua salute e felicità, ma devo ammettere che non solo ho provato un grande sollievo quando ho sentito dalla sua bocca che farà tutto ciò che è in suo potere per andare avanti, ma sono stato profondamente commosso“.

“So che il tennis ha dato a Rafael molte soddisfazioni e molta felicità, e che attualmente giocare lo sta influenzando, anche mentalmente. Ma si adatta perfettamente al suo carattere lasciare solo quando vede esaurite tutte le sue possibilità e vede che non può dare più niente. E quel giorno, fortunatamente non è oggi”.

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