Morata: «Abbiamo la palestra, il fisioterapista, il nutrizionista, ma chi ci allena la testa?»

L’attaccante della Juventus, Alvaro Morata, ha rilasciato un’intervista a Men’s Health. Il giornale gli dedica la copertina, dove Morata posa a torso nudo.

«Io non lavoro con una sola persona. Mi piace che mi diano la loro opinione e punti di vista diversi psicologi e allenatori. Dipende dal momento della mia vita. E non parlo solo di quando perdi, ma anche di quando dopo una partita importante sei stato il migliore. Questo vale in particolare per i giovani, che in certi momenti finiscono sull’ottovolante. Siamo passati dall’essere su tutte le copertine quando facciamo gol a non poter entrare sui social network se sbagliamo un rigore. L’equilibrio è importante. Perché per noi che andiamo in palestra c’è il fisioterapista, il nutrizionista, ma non chi ci allena la testa?».

Ha quasi 30 anni.

«Quando avevo 18-19 anni e ho iniziato ad andare in Nazionale mi hanno detto che non mi sarei accorto del tempo e mi sarei ritrovato trentenne, negli ultimi anni della mia carriera. Se mi guardo indietro, loro hanno tutte le ragioni del mondo, è il dolore del mondo del calcio. Negli altri lavori ti ritagli la carriera e, quando sei maturo, è quando inizia davvero la tua vita professionale. Per i calciatori è il contrario: quando cresci e stai bene mentalmente, nel corpo… a 35 anni sei già vecchio per tutti».

Nel mercato invernale è stato ad un passo dal Barcellona.

«C’erano diverse opzioni e ne ho discusso con Allegri perché giocavo da prima punta, ma io non sono un attaccante che gioca con il fisico: ho bisogno di spazio per correre. Mi ha detto che sarebbe arrivato un altro attaccante e che avrei giocato più indietro, da seconda punta. Questo ha chiuso tutte le porte alle trattative con altre squadre».