Juventus e Rizzoli, con la moviola in campo non sarebbe cambiato (quasi) niente
“Con la moviola in campo non sarebbe accaduto”. Frase ricorrente, probabilmente da almeno 50 anni ad ogni errore arbitrale. E che ognuno di noi ha pensato tra sé e sé o pronunciato ad alta voce davanti alle sviste di Rizzoli e collaboratori durante Torino-Juventus. Ma quanto sarebbe davvero cambiato con l’ausilio della tecnologia alla direzione […]

“Con la moviola in campo non sarebbe accaduto”. Frase ricorrente, probabilmente da almeno 50 anni ad ogni errore arbitrale. E che ognuno di noi ha pensato tra sé e sé o pronunciato ad alta voce davanti alle sviste di Rizzoli e collaboratori durante Torino-Juventus. Ma quanto sarebbe davvero cambiato con l’ausilio della tecnologia alla direzione di gara?
Secondo il protocollo che l’International Board, l’organo deliberante in materia di modifiche regolamentari al gioco del calcio, ha approvato lo scorso 5 marzo a Cardiff dando il via libera alla sperimentazione della moviola tramite un Video Assistant Referee (Var) – un arbitro addetto alla visione della partita su un monitor che potrà segnalare di propria iniziativa all’arbitro centrale o essere da questi interpellato riguardo situazioni da rivedere; in ogni caso la decisione finale spetterà all’arbitro centrale – lo strumento potrà essere applicato soltanto a una casistica alquanto ristretta. Vale a dire: convalida o annullamento di gol (per eventuali fuorigioco, falli nell’azione o uscita della palla dal terreno di gioco), assegnazione o meno di calci di rigore, falli meritevoli di espulsione diretta e scambi di persona al momento dell’estrazione di cartellini. Non saranno dunque, ad esempio, oggetto di revisione falli che portino a punizioni dal limite o da semplice ammonizione. Ancora da valutare in che modo potranno essere affrontate situazioni in cui ci siano effettivamente episodi da rivedere ma il gioco non si fermi immediatamente.
Basandoci su queste indicazioni nell’analisi degli episodi più controversi di Toro-Juve, l’apporto della moviola in campo sarebbe stato decisivo solo in parte. Lo strumento a nulla sarebbe valso nel decretare la seconda ammonizione e la conseguente espulsione di Alex Sandro sul fallo da rigore, né quella possibile di Bonucci, prima per la veemenza delle proteste sul rigore stesso poi per un successivo fallo da seconda ammonizione su Maxi Lopez sulla trequarti. Tali episodi infatti non configurano l’intervento del Var e il giudizio sugli stessi resta legato alla discrezionalità dell’arbitro. La moviola sarebbe invece potuta intervenire in occasione del gol annullato a Maxi Lopez, decretandone la effettiva validità stante la posizione assolutamente regolare dell’attaccante granata.
Insomma, nella gara che forse più ha fatto discutere quest’anno dal punto di vista arbitrale, la moviola sarebbe entrata in gioco solo in un caso su tre, integrando la decisione della sestina. Utilizziamo il verbo “integrare” e non quello “modificare” non a caso. Come detto, infatti, la decisione finale su quanto mostrato dalle telecamere spetterà sempre e comunque all’arbitro. Provate a pensare un caso di gol assegnato o annullato in seguito a fuorigioco che resti dubbio anche dopo la visione delle immagini, magari per un mezzo piede dell’attaccante o del difensore che non si capisce se sia effettivamente oltre la linea o meno. O in seguito a un contatto dubbio tra attaccante e difensore. Cosa succederebbe? Una bufera autentica, in un caso o nell’altro. Questo per dire che la moviola in campo aiuterà sicuramente ma non sarà la panacea di tutti i mali, restando legata l’applicazione effettiva del regolamento al giudizio del fischietto di turno. In tal senso, sarà altrettanto utile, se confermata, la novità in programma per il prossimo anno, grazie alla quale a gara conclusa gli arbitri avranno finalmente la possibilità di commentare e spiegare le proprie decisioni, giuste o sbagliate che siano. Le polemiche resteranno, iniziare a fare un po’ di chiarezza sarebbe comunque un notevole passo avanti.