Alesi: «In commissariato ho passato una serata fantastica, i poliziotti erano appassionati di Formula 1»
Al CorSera: «Sono stato chiuso in una stanza, poi i poliziotti mi hanno liberato. Non capivano il motivo dell'accanimento verso di me»

Db Milano 04/09/2019 - 90 Anni di Emozioni / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jean Alesi
Sul Corriere della Sera un’intervista a Jean Alesi. Nei giorni scorsi, l’ex pilota della Ferrari è stato fermato dalla polizia perché aveva fatto esplodere un petardo davanti allo studio di architettura del cognato, che si sta separando da sua sorella. In macchina con lui c’erano il figlio e un amico. Lo ha definito solo “un brutto scherzo”. Lo ribadisce.
«Era solo uno scherzo, non mi sarei mai immaginato che un petardo potesse provocare tutto questo».
Perché lo ha lanciato proprio lì.
«Una casualità, passavamo di lì e ho detto: “proviamo a lanciarlo qui”».
E racconta la serata passata in commissariato.
«Ventiquattr’ore. Prima ero stato chiuso dentro a una stanza su ordine del magistrato, poi i poliziotti mi hanno “liberato”, non capivano perché ci fosse tanto accanimento nei miei confronti. E nel commissariato abbiamo passato una serata fantastica prima di essere rilasciato, e tornare a casa».
Davvero?
«Sì, a parlare di Formula 1, erano appassionati. Di vecchi aneddoti, delle sciocchezze che si facevano da giovani, e poi di questo incredibile Mondiale vinto da Max Verstappen».