Sconcerti: la Juventus ha eliminato la propria storia, Nedved non rappresenta la cultura bianconera
Al Corsera: il giovane Agnelli ha rifiutato il passato. Perché eliminare Del Piero, Vialli, Tardelli, lo stesso Chiellini, Platini? Chi insegna oggi il senso vero della Juve?

Db Torino 18/02/2018 - campionato di calcio serie A / Torino-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Pavel Nedved
La crisi della Juventus viene letta da Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, anche come una crisi aziendale nel senso che la Juventus ha rotto col proprio passato, ha dimenticato la tradizione.
Oggi dopo Agnelli è rimasto Nedved. Dai vertici alle basi dirigenziali non c’è più storia della Juve, è difficile pensare ormai anche Nedved come esempio della grande cultura juventina.
È come se il giovane Agnelli, l’intera nuova generazione delle varie anime della famiglia, si fosse chiusa sulla propria gioventù rifiutando il passato. Non c’è più tradizione, senso dei costumi, in questa Juve. Non tramanda.
Perché eliminare da ragazzi Del Piero, Vialli, Tardelli, lo stesso Chiellini, Platini? Chi insegna oggi il senso vero della Juve?
Tra i suoi dirigenti, chi può essere sicuro di essere ancora lì fra quattro anni? Forse nemmeno Agnelli. È questa oscillazione di forze che ha reso poco gestibile la Juve. Ognuno difende se stesso, si trincera dietro un’idea non gradita all’altro.