Anche Sconcerti contro gli interisti vip: «nessun tifoso serio può sorprendersi»
Sul CorSera. «Non c'è niente di clamoroso. L’Inter non ha pagato gli stipendi per otto mesi. I giornali danno la colpa a Lukaku. Penso che sia stata l'Inter a lanciare l'amo»

An Milano - IX edizione del premio giornalismo per il sociale / foto Andrea Ninni/Image nella foto: Enrico Mentana
“Non c’è niente di clamoroso nella situazione dell’Inter. Nessun tifoso serio e armato di grammatica può sorprendersi. Ci sono state decine di buone indicazioni“.
Lo scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, elencando tutti i sintomi della crisi dell’Inter.
“L’Inter non ha pagato per otto mesi gli stipendi a giocatori che erano in corsa per lo scudetto. Vinto quello ha perso il suo allenatore dopo un colloquio sui programmi. Lo stesso Zhang ha avvertito che si era davanti a un ridimensionamento del mercato e degli ingaggi. È stato chiesto un prestito dietro l’altro fino a mettere insieme un debito che supera il valore della società. Nel frattempo in Cina il vecchio Zhang ha perso il controllo dell’azienda madre. Da qualche giorno il presidente della Suning è un uomo di Alibaba molto vicino al governo”.
Come fanno i tifosi vip e quelli comuni a stupirsi di quanto sta accadendo? Si chiede Sconcerti. Come ha scritto il Napolista qualche giorno fa, chiedendosi se i giornalisti che tifano Inter leggano i giornali.
“Sono cose che non si sapevano? Quali di queste informazioni mancavano ai tifosi vip e a quelli qualunque? O ai giornali che adesso danno la colpa a Lukaku? Era tutto chiaro e non credo nemmeno sia finito. L’Inter dovrà essere ceduta. Non c’è niente che sia possibile risanare se non ci sono soldi disponibili nella cassa madre. Cedere grandi giocatori era inevitabile”.
E suggerisce l’ipotesi che sia stato un emissario dell’Inter a lanciare l’amo per la cessione di Lukaku.
“Penso sia stato qualche emissario dell’Inter a lanciare l’amo. Era suo diritto. Direi di più, era suo dovere. Ma se questa è una colpa, è colpevole anche rimanerne sorpresi”.