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Ma i tifosi vip dell’Inter (giornalisti soprattutto) li leggono i giornali?

È lunare questa corsa degli interisti vip e dei giornalisti a cadere dalle nuvole per la cessione di Lukaku. Ma dov’erano rimasti nascosti nei mesi scorsi?

Ma i tifosi vip dell’Inter (giornalisti soprattutto) li leggono i giornali?

Questo inizio agosto 2021 sta regalando momenti sorprendenti. E non ci riferiamo alla domenica in cui nel giro di un quarto d’ora abbiamo vinto due medaglie d’oro nell’atletica leggera, di cui una nei 100 metri. Ci riferiamo soprattutto alla reazione dell’ambiente interista alla notizia che l’Inter sta per vendere – alla cifra astronomica di 130 milioni di euro, decisamente fuori mercato, dovrebbero accendere un cero a San Siro – Lukaku al Chelsea. Già stamattina abbiamo registrato l’indignazione del tifoso splendidamente esemplificata dalla Gazzetta dello sport.

Ha preso la parola anche Enrico Mentana – noto tifoso interista, tra i promotori con Cottarelli Bonolis e altri dell’iniziativa per dar vita all’azionariato popolare – che su Facebook ha espresso concetti simili a quelli della Gazzetta. Non se lo aspettavano. Il club aveva promesso che sarebbe bastata la cessione di Hakimi. Anche gli ultras, a modo loro, oggi lo hanno ricordato con lo striscione: “Società attenzione, le promesse vanno mantenute”. Mentana, come quelli della Gazzetta, scrive:

Ci avevano spiegato che per rimettere in sesto il bilancio era necessario un sacrificio, la cessione di Hakimi, strapagato dal Paris Saint Germain. Invece non ci avevano spiegato perché se ne era andato Conte. 

E noi restiamo sbigottiti. Soltanto ai non interisti era chiaro quello che stava avvenendo all’Inter? Soltanto ai non interisti era sin troppo evidente il motivo dell’addio di Antonio Conte? Aggiungiamo qui che con ogni probabilità Conte sarà uno dei pochissimi, se non l’unico, che riuscirà a farsi pagare tutti i soldi fino all’ultimo (forse perché memore di brutte esperienze finanziarie nella vita privata).

Gli interisti dicono che non era mai successo che una squadra vincitrice dello scudetto, smantellasse in questo modo subito dopo. E noi replichiamo: scusate, si era mai visto il discorso del presidente di una squadra scudettata incentrato sul taglio degli stipendi e sulla rinuncia ai bonus? Evidentemente i tifosi vip dell’Inter (soprattutto i giornalisti) i giornali li leggono poco. Sia per quel che riguarda la situazione generale in Cina, sia per quel che concerne le modalità di ritirata degli imprenditori cinesi in Occidente e anche per quel che stava avvenendo con i calciatori (illuminante l’intervista del Corriere dello Sport al procuratore di Bastoni).

Passi per gli ultras che oggi srotolano striscioni, ma francamente qualsiasi altra persona mediamente informata non può certo sorprendersi per quel che sta accadendo. La realtà è che in Italia il tifoso si concepisce come irresponsabile. Qualsiasi sia il suo ruolo nella vita privata, qualsiasi sia il titolo di studio. Il calcio è un mondo a parte, sempre. Che non deve mai interferire con l’aspetto razionale della nostra esistenza. Deve far divertirci. Noi siamo i bambini e altri – non sappiamo chi – devono inserire i gettoni nel videogioco o nel cavalluccio sulla giostra. Pure quando proviamo a mettere in piedi una forma di azionariato popolare. La realtà è che il tifoso, in Italia, resta sempre l’inarrivabile Vittorio Gassman nell’episodio de “I mostri”.

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