Ibra: «Il valore di un giocatore lo fa il mercato, dipende da quanto ti serve quel giocatore»
Alla Gazzetta dello Sport: «Mi è dispiaciuto per Donnarumma, avrebbe potuto essere Mister Milan, come Maldini. Non so se va via, bisogna essere in due per ballare il tango»

Sulla Gazzetta dello Sport una lunga intervista a Zlatan Ibrahimovic. Parla dell’infortunio che lo ha privato dell’Europeo, ma si dice più deluso per non aver potuto dare il giusto apporto al Milan.
«Più deluso per il Milan, perché ho saltato tante partite. Avrei voluto aiutare di più, sono uno che normalmente gioca 50 partite l’anno. Forse dovrei essere più realista, chiedere meno al mio corpo, ma non ce la faccio. Poi, certo, sono deluso anche per l’Europeo, ma rientrare in una competizione quando non sono al cento per cento non sarebbe da me. Preferisco restare fuori e fare il tifo per la Svezia».
Sulla Superlega:
«Non sono molto informato, ma posso immaginare i motivi che hanno spinto quei club ad agire: soffrono economicamente, hanno cercato una strada per riprendersi. Piuttosto, è strano che in certi Paesi come l’Inghilterra sia diventato un affare fra tifosi e club e nessuno abbia chiesto niente ai giocatori che mettono in scena lo spettacolo. Siamo noi che dovremmo giocare di più o di meno».
Gli chiedono se vorrebbe giocare di meno:
«Al contrario, però forse adesso dovrei imparare a essere più realista e seguire i messaggi del corpo. Invece non ci riesco e vado sempre al massimo».
Altra domanda: i giocatori guadagnano troppo? Risponde:
«Cos’è guadagnare troppo? Ciascuno ha un valore, dipende da quanto ti serve quel giocatore. Il valore lo fa il mercato. È come in Borsa».
Su Donnarumma:
«Mi è dispiaciuto molto. Lei mi ha chiesto prima se i giocatori guadagnano troppo, adesso faccio io una domanda: che valore ha Donnarumma? È cresciuto nel Milan, poteva essere il portiere della squadra per vent’anni, magari venti no perché non è Ibra. Ma è il più forte del mondo. Avrebbe potuto diventare Mister Milan, come Paolo Maldini. Che valore si poteva dare a Maldini? Non c’è una misura. Se Gigio va via o no non lo so. Serve essere in due per ballare il tango. Io gli direi di restare al Milan fino alla fine».
Infine: è pronto a fare il vice di Pioli?
«L’ho già fatto un anno e mezzo. Ora cerchiamo altre cose da fare».