Serie A, la Juventus alza il muro sull’accordo con i fondi, e si porta dietro Inter e Milan

Ne scrivono il CorSport e Repubblica. Due i nodi della discordia: il valore dei diritti di archivio e la responsabilità economica e giuridica. La cordata Cvc-Advent-Fsi irritata per lo stop

la corte europea frena la superlega

La firma della Serie A sull’alleanza con i fondi è stata rinviata alla prossima settimana. Ieri Milano Finanza parlava di un rinfoltimento della schiera dei contrari. Non più solo Lazio e Napoli. Ora anche Juventus e Inter inizierebbero a manifestare qualche perplessità. Sul tema torna, oggi, il Corriere dello Sport.

“Il previsto rinvio (a giovedì prossimo) della votazione sul “term-sheet” con tutti gli accordi raggiunti nelle scorse settimane ha fatto emergere le pesanti perplessità di Juventus e Inter (e parzialmente anche Milan), che si vanno ad aggiungere alle posizioni contrarie di Lazio e Napoli e a tutti gli altri club dubbiosi”.

Sarebbe stata soprattutto la Juve ad alzare un muro, secondo quanto scrive Repubblica.

La Juventus ha alzato un muro. In un’assemblea scandita da reazioni isteriche di alcuni presidenti («Vogliamo i soldi subito»), Andrea Agnelli ha sollevato un’istanza immediatamente accolta dall’Inter: votare direttamente il contratto finale, anziché il term sheet subito. Tradotto vuol dire prendere tempo”.

I dubbi riguardano soprattutto due punti, come dichiarato ieri dal presidente Dal Pino, che però non ha voluto dire quali sono. Li indica il quotidiano sportivo.

I nodi da sciogliere, comunque, riguardano la cosiddetta responsabilità, sia economica sia giuridica, e il valore dei diritti d’archivio”.

Il secondo è di più facile risoluzione, mentre il primo divide i club.

“In sostanza, gli accordi prevederebbero che, qualora incorressero “modifiche sportive rilevanti”, Cvc-Advent-Fsi possano chiedere il dei danni, che sarebbero a carico proprio delle società e non della Lega che non ha un suo patrimonio”.

Il nodo, spiega Repubblica, è quello della Superlega, anche se Dal Pino ha dichiarato che ieri non se ne è parlato.

“In realtà è proprio quella la questione che blocca il decollo dell’operazione, perché chi investe quasi 2 miliardi pretende la garanzia di non vedere l’investimento impoverirsi di una o più delle squadre più preziose. Ma c’è chi questa garanzia non vuole proprio fornirla”.

Il rinvio non è piaciuto alla cordata Cvc-Advent-Fsi, che, secondo quanto scrive il quotidiano sportivo, è irritata.

Ma ad alzare ulteriormente la tensione adesso c’è anche la profonda irritazione, nonché esasperazione, manifestata dalla cordata Cvc-Advent-Fsi, per cui la giornata di ieri rappresentava una di scadenza o di termine-ultimo, tanto che in mattinata era stata inviata una lettera ai presidenti offrendo un anticipo di 250 milioni di euro, così da vincere le ultime resistenze. Poiché quella sorta di aut aut è stato ignorato, evidentemente, a questo punto, non si possono nemmeno escludere decisioni drastiche da parte della stessa cordata, ancora prima dell’Assemblea di giovedì prossimo”.

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