Sul Fatto Quotidiano: “Magari vedremmo lo scudetto finire all’Atalanta, un po’ come successo al Verona; e capiremmo che forse dovrebbe andare sempre così”
Paolo Ziliani, nel suo pezzo per Il Fatto Quotidiano, ha ricordato i campionati in cui gli arbitri sono stati sorteggiati. Il più recente è stato quello del 1998/99.
La classifica del campionato 1998/99, l’unico della storia del calcio italiano in cui gli arbitri non vennero scelti dai Nicchi o dai Gussoni o dai Bergamo & Pairetto della situazione, ma dalla dea bendata, vide il Milan (allenatore Zaccheroni) vincere lo scudetto a 70 punti davanti alla Lazio (69), e poi ancora Fiorentina 56, Parma 55, Roma, Udinese e Juventus 54, Inter 46.
Ziliani poi ricorda il campionato 1984/85, che regalò un altro esito a sorpresa e in cui i direttori di gara venivano divisi in fasce e poi sorteggiati a caso.
Per le 8 partite di ogni domenica il designatore D’Agostini formava gruppi di 4 arbitri divisi in 6 fasce diverse di partite, divise per importanza, e procedeva poi all’estrazione fra i quattro nomi. Un sorteggio non integrale, quindi, ma parziale. Lo scudetto arrise al Verona di Osvaldo Bagnoli. La Juventus giunse sesta.
Quindi, la provocazione: cosa accadrebbe se si utilizzasse di nuovo questo metodo?
Magari vedremmo lo scudetto finire all’Atalanta, un po’ come successo al Verona; e capiremmo che sì, forse le cose dovrebbero andare sempre così. Come capita capita. Non telecomandate.