Moggi: i cinque cambi hanno permesso a Gattuso di battere il Benevento

Un trend che accomuna tutte le big, messe in difficoltà dalle piccole, ma che recuperano grazie alla panchina lunga e alla possibilità di cambi adeguati

cinque cambi

Luciano Moggi sulle pagine di Libero sottolinea come i cinque cambi e le panchine lunghe stiano salvando le big in questo avvio di stazione

Una cosa strana accomuna spesso le gare di questo campionato, i tanti gol in ogni partita, la voglia matta delle piccole di partire sparate con le grandi (riuscendo talvolta anche ad andare in vantaggio), le grandi che recuperano risultato e brutte figure solo alla fine.

La spiegazione sarebbe proprio nella forza della rosa di alcune formazioni che possono permettersi di far scendere in campo calciatori freschi e di esperienza

i risultati finali dipendono dalla stanchezza che subentra nelle piccole e non dalla ritrovata vigoria delle grandi nei finali di gara, che emerge solo grazie alla qualità superiore dei cinque cambi a disposizione. Mentre nelle piccole spesso entrano giovanissimi o inesperti.

Questo è accaduto anche in Benevento-Napoli 

primo tempo insufficiente dei napoletani che nel secondo assediavano i locali nella loro area, ma solo quando Gattuso ha deciso lo stravolgimento inserendo Lobotka per Ruiz, Demme per Bakayoko, Politano per Lozano, Petagna per Mertens, con gli ultimi due a dare profondità e a confezionare il gol vittoria. Mentre il povero Inzaghi poteva cambiare Foulon con il vecchio Maggio, Dabo con Improta, R.Insigne con Di Serio e Caprari con Tuia

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