Crosetti: il vangelo di De Ligt prevede sempre un fallo di mano, poi dagli arbitri dipende il resto

Su Repubblica. Una creatura bifronte e inquietante, rischiosa e insieme pericolosa per sé e per gli altri. Ma con le mani in tasca è formidabile

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Su Repubblica, Maurizio Crosetti scrive del derby tra Torino e Juventus di ieri sera.

Il vangelo secondo De Ligt, scrive, prevede sempre almeno un fallo di mano in area e un paio di occasioni davanti alla porta avversaria

“dal bivio preso dalla sorte, e dagli arbitri, dipenderà il resto”.

Ieri ci hanno pensato Doveri e la squadriglia al Var a decidere che il suo braccio non era rigore e l’olandese ha poi punito il Torino con il gol.

La serata della Juventus è stata come al solito strana, scrive Crosetti, “non brutta ma neppure nitida”. E’ come se i bianconeri, contro gli avversari più deboli, scendessero al loro livello. Come se

“si rimpicciolissero per non sentirsi soli. Poi le superiori qualità tecniche e balistiche permettono al risultato di scivolare dalla parte giusta, ma senza nessuna di quelle spettacolari novità che ancora si attendono dopo la rivoluzione estiva”.

Sui singoli, Crosetti parla di Pjanic, che torna a dare ordine alla manovra, e di Ronaldo, che

“da quando ha detto che vorrebbe giocare solo le grandi partite si è preso in parola, ed è un po’ sparito da quelle medie e piccole”.

Quando, al suo posto, è entrato Higuain,

“l’argentino cazzuto, quel Gonzalo che ha voglia di giocare a palletta pure nel corridoio di casa, figurarsi nell’area di rigore del Torino, la partita ha svoltato per sempre”

Higuain è un giocatore come pochi altri, scrive. E De Ligt potrà diventarlo. Per ora è un

“dottor Matteo che talvolta si trasforma in mister De Ligt, creatura bifronte e un po’ inquietante, rischiosa e insieme pericolosa per sé e per gli altri. Ma con le mani in tasca è formidabile”.

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