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Barbano: De Laurentiis e Lotito sono i meno peggio perché i più autentici

Sul CorSport. Hanno una storia simile, usano le parole per tirare fuori il bene. Spesso varcano il confine del buon gusto ma guai sottovalutarli

Barbano: De Laurentiis e Lotito sono i meno peggio perché i più autentici
Lotito e De Laurentiis

C’è qualcosa che accomuna De Laurentiis e Lotito, scrive Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport: l’autenticità.

Una volta sono venuti alla mani, in occasione della cena dei presidenti di Lega. Dovette dividerli Adriano Galliani. Dicono che si detestino, ma in realtà, sotto sotto, si stimano, sanno di assomigliarsi soprattutto quando, come fatto in questi giorni,

“sbucciano le parole fino all’osso della verità”

E la verità fa sempre male. De Laurentiis ha bacchettato Insigne, Lotito lo ha fatto con Inzaghi

“Ma è proprio quello che vogliono i due presidenti: usare il male per tirar fuori il bene, falciare gli alibi con cui atleti e allenatori si proteggono dalla paura di non farcela per aiutarli a ritrovare il coraggio”.

Quelle dei due presidenti sono provocazioni, scrive Barbano. Forse non saranno i migliori, ma sicuramente

“sono i meno peggio, perché i più autentici e i più vivaci protagonisti di questa stagione”

La loro avventura è simile. Hanno preso i due club nello stesso anno, 2004. Due società a pezzi, che loro hanno ricostruiti da cima a fondo. Entrambi hanno sfidato e continuano a farlo i ricatti degli ultrà, anche a costo di girare con la scorta. Entrambi scovano sul mercato talenti nascosti a prezzi stracciati. Hanno entrambi bilanci in ordine e due squadre (Bari e Salernitana).

Entrambi si circondano di una corte di fedelissimi

“a cui non risparmiano le più istintive sfuriate, salvo poi difenderli a spada tratta e farne nel tempo compagni di avventura e di vita”

E non è un caso, scrive Barbano, che Napoli e Lazio, in sette anni, siano state le uniche due società capaci di minacciare l’egemonia della Juve e di contenderle qualche titolo.

A volte De Laurentiis e Lotito

“varcano il confine del buon gusto e sconfinano nel qualunquismo, o peggio, nel pregiudizio”

Come quando De Laurentiis si dice felice del fatto che i giornali non li legge più nessuno e Lotito scivola sui buu razzisti, ma non sarebbe generoso definirli populisti o razzisti.

Guai a sottovalutarli, scrive Barbano.

Oggi entrambi si giocano tanto. Se il Napoli batte il Verona si riprende il terzo posto. Se la Lazio batte l’Atalanta si rimette in gioco per tutto.

Hanno un motivo in più, oggi, per sentirsi vicini e condividere

“quanto comune e dolceamara sia la vita di due presidenti-padroni che sfidano un calcio più grande di loro. Ma non ancora imbattibile”

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