Crosetti: il calciomercato è scambi di plusvalenze, un luogo dove si spaccia Lukaku per una star
È un modo per gettare fumo negli occhi dei tifosi, gli unici contenti sono i procuratori. Giampaolo: "Del nostro lavoro non frega niente a nessuno”

Giampaolo e Gasperini
“Il mercato del calcio d’estate è un lunghissimo ipermercato semivuoto, dove per fare le spesa si aspetta quasi sempre l’orario di chiusura, quando nei mercati veri le ciliegie e i branzini te li tirano dietro”.
E’ l’immagine che usa Maurizio Crosetti su Repubblica per riassumere il calciomercato estivo.
Lo ha detto il tecnico del Milan Giampaolo:
“Del nostro lavoro non frega niente a nessuno, siamo in pieno business. Il nostro mestiere è sempre più difficile, non riuscirò mai a capacitarmi di questo mercato lunghissimo”.
Per Gasperini “siamo diventati un baraccone, il mercato resta aperto tre mesi e poi si fa tutto negli ultimi quindici giorni”.
La diversità inglese
Solo in Inghilterra le cose vanno diversamente. Il mercato apre il 16 maggio e chiude l’8 agosto.
De Laurentiis lo ha detto chiaramente, d’accordo con Ancelotti: “Era meglio quando si chiudeva la baracca a fine luglio”
Però, scrive Crosetti,
“erano i tempi preistorici in cui si scambiavano giocatori (quasi sempre fortissimi) come figurine, pagandoli addirittura con soldi veri, non come oggi che si scambiano plus o minusvalenze attorno ad atleti quasi sempre sopravvalutati. Il mercato diventa così un modo per spalmare debiti o pagare, dopo, giocatori che sono diventati un peso per il bilancio. Molti di loro preferiscono non spostarsi neanche di un millimetro: chi glielo fa fare, visto che hanno contratti sontuosi e non certo estorti con la forza?”
Lukaku
Questo infinito mercato è anche un modo per correggere precedenti sbagli e gettare fumo negli occhi dei tifosi, che ogni giorno aspettano il colpo di mercato, l’acquisto da sogno. Che non sempre arriva.
“Che la stella di questa strana estate sia un buonissimo corridore con i piedi montati un po’ al contrario come Lukaku la dice lunga sullo stato dell’arte”.