Napoli polverizzato in un quarto d’ora. Azzurri frastornati dall’inizio fulminante dell’Arsenal. Schiacciante la superiorità dei londinesi

Polverizzato in mezz’ora e subito al tappeto per i gol di Ozil (8’) e Giroud (15’). Il Napoli, mai veramente in campo, frana all’Emirates Stadium (0-2) nel secondo turno di Champions. Quando la furia dell’Arsenal si placa, il Napoli (senza Higuain) non entra mai veramente in partita. Squadra superiore quella di Wenger, tecnica e velocità, […]

Polverizzato in mezz’ora e subito al tappeto per i gol di Ozil (8’) e Giroud (15’). Il Napoli, mai veramente in campo, frana all’Emirates Stadium (0-2) nel secondo turno di Champions. Quando la furia dell’Arsenal si placa, il Napoli (senza Higuain) non entra mai veramente in partita. Squadra superiore quella di Wenger, tecnica e velocità, giro-palla straordinario, Ozil ovunque e, sul fronte opposto, Hamsik è un’ombra.
Nella prima decisiva mezz’ora l’Arsenal nasconde letteralmente la palla agli azzurri. Il Napoli gira a vuoto. L’Arsenal con la velocità e la precisione del palleggio, tocchi di prima, appoggi corti, sfugge al pressing del Napoli, tutto nella sua metà campo. Behrami e Inler non riescono ad aggredire gli avversari. Pandev, fuori match, non aiuta. C’è un solo leoncino in campo, è Insigne. Si batte Mesto, qualcosa tenta di fare Zuniga. Ma non c’è la squadra. Gira a vuoto Hamsik. Per la prima volta il Napoli di Benitez non c’è. Non c’è il possesso-palla e manca il coraggio. Manca Higuain, l’inizio nero della serata nerissima, fermato da un problema muscolare (resta in tribuna).
Wenger mette Arteta a fianco di Flamini in mediana e avanza Ramsey sulla linea delle tre mezze punte (con Ozil e Rosicky). Mossa indovinata. Ramsey, in tandem con Ozil, frantuma il lato sinistro del Napoli. L’Arsenal si è accontentato del 2-0 limitandosi, dopo il doppio vantaggio, a tenere in pugno il match e peccando di precisione nelle ripartenze. Reina ha dovuto compiere una sola, grande parata (76’ su Koscielny), poi un’uscita fuori area (88’). Szczcesny è rimasto a guardare. Il Napoli non ha mai inquadrato la porta inglese (nove conclusioni fuori, spesso azzardate, senza convinzione).
La squadra londinese ha subito dilagato a destra con Sagna, Ozil e Ramsey. Sulla destra degli inglesi sono nati i gol dell’Arsenal col Napoli frastornato dai tocchi rapidi dell’avversario. Su una rimessa laterale azzurra, Sagna si impossessa della palla, tocca per Giroud che fa correre Ramsey (Zuniga superato, Behrami in ritardo), cross per Ozil tutto solo al limite (dov’era Inler?) e tiro imparabile. Il raddoppio nasceva da un rinvio sbagliato di Britos, palla a Ozil (Inler in ritardo) e, sul cross del fantastico ex Real, Giroud nell’area piccola batteva in gol tra Behrami e Mesto.
Pesante l’assenza di Higuain, ma non spiega del tutto la partitaccia degli azzurri. Contro un Arsenal in palla, fisicamente brillante, veloce, convinto, col suo gioco “a memoria” sono mancati nel Napoli molti protagonisti, Hamsik in testa, lo stesso Behrami preso sempre in mezzo dalle trame rapide degli inglesi, travolto anche Callejon, perduto nei suoi pensieri Pandev. Non c’è stata la squadra. E’ mancata la grinta, è mancato il coraggio quando l’Arsenal ha concesso più palla al Napoli.
Superiorità schiacciante degli inglesi sia nella prima straordinaria mezz’ora, ma anche dopo. Mai il Napoli ha messo in difficoltà la difesa londinese. Insigne, correndo dappertutto, recuperando, tentando l’affondo si è almeno battuto. Inler, a parte le “assenze” sui gol inglesi, ha tentato di costruire gioco. Buona anche la prova di Mesto sulla fascia dove l’Arsenal ha premuto di meno. Il terzino si è anche spinto avanti per qualche cross.
Finita la buriana dei “gunners” il Napoli senza Higuain non ha avuto alcuna chance offensiva. L’unico acuto è stato un colpo di testa di Britos, fuori, sul corner di Insigne (22’). Troppo lento, timoroso, impreciso il Napoli per rimontare, sempre tenuto in soggezione dall’Arsenal. Nella ripresa il Napoli ha alzato il baricentro, ha preso a pressare alto, ma la tecnica superiore dei londinesi mandava a vuoto la “buona volontà” degli azzurri.
Benitez tentava di “muovere” qualcosa. Fuori Pandev, inutile, e dentro Mertens (61’). Il belga con la sua velocità ha tentato due volte di sfondare, ma è stato fermato sull’ultimo tocco. Richiamato Pandev, Benitez affidava a Callejon il ruolo di prima punta, poi ci ripensava e schierava Duvan Zapata (78’ fuori Callejon). Ma non succedeva proprio nulla. Il Napoli si è arreso “dentro”. Niente cuore e poca testa.
Senza Higuain, con Hamsik irriconoscibile, con i mediani in difficoltà nell’arginare le avanzate inglesi, con gli esterni (Callejon e Zuniga) sempre bloccati e continuamente in ripiegamento per arginare l’offensiva dell’Arsenal, il Napoli non è riuscito a mettere a frutto tre quarti di partita, dopo lo 0-2, per impensierire la super-squadra di Wenger, per arrivare a segnare almeno un gol. Irrilevante l’entrata di Duvan Zapata (due falli in attacco).
Ora la qualificazione passa per i prossimi due confronti col Marsiglia (22 ottobre in Francia, il 6 novembre al San Paolo). Prima sconfitta dell’anno, riscossa in campionato (domenica contro il Livorno) forse ancora senza Higuain e, probabilmente, senza Albiol uscito all’82’ (Fernandez).
Mimmo Carratelli

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Mesto, Albiol (82’ Fernandez), Britos, Zuniga; Behrami, Inler; Callejon (78’ Duvan Zapata), Hamsik, Insigne; Pandev (61’ Mertens).
ARSENAL (4-2-3-1): Szczesny; Sagna, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Arteta, Flamini; Ramsey (88’ Monreal), Ozil, Rosicky (63’ Wilshere); Giroud.
ARBITRO: Mazic (Serbia).
RETI: 8’ Ozil, 15’ Giroud.

CHAMPIONS LEAGUE
Gruppo F: Arsenal-Napoli 2-0, Borussia-Marsiglia 3-0.
CLASSIFICA: Arsenal 6 (gol 4-1); Napoli 3 (2-3); Borussia 3 (4-2); Marsiglia 0 (1-5).
PROSSIMO TURNO (martedì 22 ottobre): Marsiglia-Napoli, Arsenal-Borussia.

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