“Devi restare fermo”. Xavi Valero, l’uomo che ha spiegato a Reina come parare il rigore a Balotelli

“Devi restare fermo”, gli ha detto l’amico Xavi. Si conoscono dai giorni di Liverpool. “Devi restare in piedi. Devi restare immobile fino all’ultimo istante”. Hanno studiato i rigori di Balotelli uno per uno. Tanto al Milan finisce sempre che uno glielo danno. “Hai l’esplosività nelle gambe per lanciarti. Lo sai come fa, Balotelli, no? Parte, […]

“Devi restare fermo”, gli ha detto l’amico Xavi. Si conoscono dai giorni di Liverpool. “Devi restare in piedi. Devi restare immobile fino all’ultimo istante”. Hanno studiato i rigori di Balotelli uno per uno. Tanto al Milan finisce sempre che uno glielo danno. “Hai l’esplosività nelle gambe per lanciarti. Lo sai come fa, Balotelli, no? Parte, rallenta, quasi si ferma. Lascia perdere che non è del tutto regolare, con chi ti metti a discutere. Pensiamoci e cerchiamo una soluzione”. Xavi Valero, preparatore dei portieri, e Pepe Reina alla fine la soluzione l’hanno trovata. Bisognava studiare bene la rincorsa di Mario per leggere nei suoi gesti e nel linguaggio del suo corpo la maniera in cui avrebbe tirato. E non c’è staff di analisti migliore di quello che lavora con Rafa. Non è un caso che il primo portiere a fermare Balotelli sia stato Reina. Reina, e gli uomini che lavorano con lui nell’ombra.
“Lui in genere parte, aspetta di capire dove si butta il portiere e poi decide dove tirare. Ha una forza nella caviglia che gli consente di calciare da fermo e angolare lo stesso il pallone. Bene. Noi dobbiamo ribaltare la scena. Devi essere tu, Pepe, a decidere dove tirerà”. Ha deciso Reina dove Balotelli avrebbe calciato. L’ha deciso restando fermo. Sapendo che quando Balotelli rallenta, rallenta, fino quasi a fermarsi, ruota la caviglia del piede destro per incrociare il tiro, lo mette alla destra del portiere. Bisognava solo aspettare, giocare l’azzardo e aspettare, poi esplodere in volo lì, con il guanto teso, l’acciaio dentro la mano. Fatto. E adesso sembra pure facile.
Xavi Valero è il preparatore dei portieri che Benitez ha voluto a Napoli. Ne abbiamo già parlato quando lo staff era in via di definizione. Quarantenne, una grande passione e una discreta competenza sulle birre di tutto il mondo. Amante delle lunghe passeggiate, spende il suo tempo libero tra musei e cinema. La sua è un’interpretazione moderna del ruolo. Non solo campo, ma pure tanto video. Un giorno Fernando Torres si disse convinto di aver superato quota 30 gol grazie a lui. Disse: “Ogni settimana mi ha fatto preparare la partita dicendomi che tipo di portiere mi sarei trovato di fronte: su quale lato si butta più spesso, se preferisce restare in piedi o se si lancia sui piedi, informazioni per me vitali”. Tra Xavi Valero e Reina esiste un feeling di lunga data. “E’ bello lavorare con lui, è sempre un confronto, è sempre una sfida”. Insieme hanno messo a punto il metodo di studio degli avversari. “Conoscere i loro punti deboli è una grande cosa. Le informazioni incidono sui risultati. Noi dello staff abbiamo più tempo, studiamo e trasferiamo tutto ai giocatori. Ma anche Pepe guarda tante partite e studia gli attaccanti”, raccontò Xavi Valero tempo fa alla rivista sociale del Liverpool. E quando fu Stuart Hill della Bbc a intervistarlo, disse: “Esistono solo quattro o cinque portieri di classe mondiale, uno di loro è Reina. Pepe è nell’età in cui si riesce a controllare una partita di calcio fino in fondo, tecnicamente ed emotivamente. E’ difficile per un portiere restare concentrato per 90 minuti sapendo che potrebbe toccare anche solo 5 o 10 volte il pallone. Bisogna essere intelligenti, saper leggere la partita, innescare reazioni automatiche a quello che succede. Esistono 4 o 5 portieri di classe mondiale, Buffon Cech Casillas, ma solo uno sa leggere la partita per controllarla, quel portiere è Reina”.
Il Ciuccio

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