Presidente, litighi con le roi Platini, non con il damerino Alciato

E dopo aver sfidato la Federcalcio, il sindaco e il Comune di Napoli, l’Uefa di Platini e il City degli sceicchi, dopo aver stuzzicato il Real Madrid e Leo Messi, adesso Aurelio De Laurentiis ha un nemico nuovo. Tà-tà, nientepopodimenoche Alessandro Alciato. Stop. Rewind. Per chi non è abbonato a Sky. Alessandro Alciato è un […]

E dopo aver sfidato la Federcalcio, il sindaco e il Comune di Napoli, l’Uefa di Platini e il City degli sceicchi, dopo aver stuzzicato il Real Madrid e Leo Messi, adesso Aurelio De Laurentiis ha un nemico nuovo. Tà-tà, nientepopodimenoche Alessandro Alciato.
Stop. Rewind. Per chi non è abbonato a Sky. Alessandro Alciato è un giornalista della emanazione italiana della tv sportiva di Murdoch. E’ un biondino dai modi gentili, educati, amante delle brutte cravatte, a volte fa il lavoro che si chiama bordocampista. Nel senso che sta a bordo campo, ascolta le cose che si dicono in panchina e le riferisce. Oppure negli spogliatoi fa il più classico dei dopo-partita. Le interviste. Alciato ha 35 anni, piemontese di Biella, e ha sempre l’aria del secondo della classe. Il secondo, non il primo. Perché il secondo, dentro, in fondo, laggiù, dentro di sé, cova sempre un po’ di rancore per il primo, per quello che prende 8,5 al compito di italiano quando lui prende 8. Non solo lo cova, ma lo nutre, lo annaffia ogni giorno il suo bel rancorino, ma sempre ben educato, un vero piemontese. Alciato ha raffinato fino alle estreme conseguenze il tratto principe dell’intervistatore televisivo contemporaneo: la ruffianeria. Che è l’arma con cui si suppone di cavare dall’intervistato cose più pepate, più saporite, più interessanti. Alciato è in grado di porgere domande scomode a un allenatore sconfitto, del tipo: “Non credi che oggi meritavate di più?”. Per poi porgere subito dopo all’allenatore avversario, il vincente, domande tipo: “Tizio si è lamentato, dice che meritavano di più: non credi che invece la vostra vittoria sia netta?”. Vabbè, esagero. Ma insomma avete capito.  La prima domanda di un’intervista è un’arte. Serve a mettere a suo agio l’interlocutore. Alciato fa di più. Non lo mette a suo agio, gli stende una tovaglia, apparecchia e gli lega il tovagliolo al collo. Buon appetito, fratello. Lui ha 1 minuto per cavare dall’intervistato una frase interessante, lo sa, non c’è tempo per i preliminari. Il petting è bandito.

E siamo a De Laurentiis, che ieri notte con un tweet lo ha definito “persona sgradita perché scorretta”, aggiungendo di aver protestato con Sky. Persona sgradita. Addirittura. Nel linguaggio della diplomazia la definizione si accosta in genere a uno spione, a uno che fa il doppio gioco, un diplomatico che lavora per i servizi segreti altrui. Persona sgradita. Come il film di Zanussi. Come Oliver Stone. Tutto perché Alciato, dopo Italia-Uruguay, ha ritenuto di ruffianeggiare al microfono con Cavani, ponendogli una domanda sul futuro con la seguente premessa: “Ormai mi sembra di aver capito che la tua avventura a Napoli sia finita, che tutti ti vogliano… più Chelsea o Real Madrid?”.
Cavani, persino Cavani, ha aggrottato un po’ lo sguardo (la scena è qui) prima di rispondere quel che ha risposto. Le cose che dice da un po’, il futuro, si vedrà, non ora, mi fraintendono, mentre alla Rai si era spinto fino al punto di lanciare baci ai napoletani, fino a pronunciare un Forza Napoli. Quanto basterebbe a titolare: “Cavani, parole d’amore”, se Cavani fosse uno juventino, un milanista, un interista. Ma il punto non è questo. Non ora. Il punto è la dichiarazione di guerra fredda del Napoli, con il linguaggio della diplomazia, ad Alciato. Non è un inedito di De Laurentiis, non è un inedito nel mondo del calcio. Ogni grande club punisce a modo suo i giornalisti “sgraditi”: negando interviste, tenendoli fuori dal campo d’allenamento, oppure in modo più subdolo e penalizzante, passando cioè le notizie alla concorrenza. Un tweet, e soprattutto quelle due parole – persona sgradita – non sono il modo migliore per farsi sentire. Non è neppure un modo efficace. Su Twitter andato c’è pure Alciato, il quale ha risposto al signor Luca Giobbe che gli chiedeva: “Fare certe domande presuppone conoscenze approfondite. Se così non fosse, risulterebbe poco gentile, non credi?”. Lui ha risposto così: “Infatti, merita conoscenze approfondite. Grazie per l’educazione della domanda (al contrario di altri)”. Lasciando intendere che le sue conoscenze sul caso Cavani sono approfondite, eccome.
Un tweet. E’ invece nel segreto delle relazioni esterne – che ogni grande club dovrebbe tenere con direttori e capiredattori (ma il Napoli lo fa?) – con un ghigno, con un mezzo sorriso, con la voce ferma, che De Laurentiis avrebbe dovuto smontare le cosiddette conoscenze approfondite di Alciato. E renderle poca cosa. Svelarle come un disservizio. Indicare la sua cronaca come parziale (non cronaca di parte, ma cronaca dimezzata). Nel segreto delle relazioni esterne, un grande club che si comporta come un’azienda, avrebbe fatto notare a Sky che con quell’intervista Alciato non aveva reso agli abbonati il servizio di alta qualità cui sono da sempre abituati. Perché Alciato taceva sulla clausola da 63 milioni, che – per inciso – non è una gabbia dorata, non è la prigione di Cavani, non è stata fissata da De Laurentiis. E’ stata fissata dal presidente con gli agenti del calciatore, affinché il calciatore potesse vedersi riconosciuto un ingaggio più alto. Questa era la protesta che avrebbe condotto un club-azienda. Che poi non è neanche una protesta. Non si protesta contro la domanda di un giornalista. Era una richiesta di verità e di correttezza. Questa, e non un tweet rituittato dai tifosi (purtroppo con insulti ad Alciato), sarebbe di sicuro andata a segno.
Ognuno si sceglie i nemici che ritiene, ma passare da Platini ad Alciato è un bel salto. Nessuno mi toglie dalla testa il fatto che c’entri pure la seconda attività di Alciato, scrittore di biografie con i protagonisti del calcio. Ne ha scritta una con Ancelotti, una con Pirlo, sta per uscirne una con Mazzarri. Esatto. Mazzarri. Walter. Ricordate? La diplomazia. Le spie. Persona sgradita.
Il Ciuccio

Esistono molte citazioni sul concetto di nemico, ma quella che forse trova applicazione nel mondo del calcio appartiene al filosofo rumeno Emil Cioran.
“Il miglior mezzo per sbarazzarsi di un nemico è dirne bene ovunque. Glielo riferiranno, e lui non avrà più la forza di nuocervi: avete spezzato la sua molla…  Sarà sempre in guerra contro di voi ma senza vigore né costanza, giacché inconsciamente avrà smesso di odiarvi. È vinto, e ignora la propria disfatta”.

Correlate

Hamsik. Di punta

di - Il miglior gol della settimana:   Di punta Di sciabola o fioretto non importa il Capitano non conosce freni.  Quando lui parte e punta dritto in porta io sento il cuore in festa e gli occhi pieni delle sue gesta. E vola la sua cresta verso la gloria, impressa nei suoi geni.  Come quel giorno: […]

Napoli-Sassuolo 3-1 / La mattonella

di - La mattonella Sotto la curva A, proprio sul fondo, dove la linea d’area si congiunge partirono da lì, primo e secondo, i due grandi passaggi. E come funge la fase di sinistra, che bellezza, quando lì si manovra e quando punge la squadra mia che alla vittoria è avvezza.  Prima Lorenzo, dalla mattonella, e poi […]

Il gol di Higuain, la Pipita d’Inverno

di - La Pipita d’Inverno Era la Ciociaria nostro terreno con già i valori in campo stabiliti e con cascina già colma di fieno quando Gonzalo andò tra i preferiti e “bello e bbuono se facette ‘a sóla” com’è costume dir nei nostri siti per chi traduce in volgo sua parola.  E fu Pipita d’oro stile Tomba […]

Insigne, palummella azzurra

di - Palummella azzurra Andammo incontro al Toro per matare la tradizione alterna oltre le feste per proseguire e per ricominciare.   Conscio dell’importanza che riveste Lorenzo non fu avaro di prodezza e del campion riprese la sua veste.  Con classe cristallina che gli è avvezza “Alla Scandone – disse – adesso andiamo”. E palummella disegnò. Finezza.  […]

Gli auguri del Ciuccio, da Reina a Sarri

di - Gli auguri del Ciuccio Uno per uno vorrei far gli auguri.  Nel dire a tutti voi ciò che mi frulla radiosi vedo già vostri futuri: Auguri a Pepe. Napoli ti è culla.  Tu da Portiere e da Amministratore: nel mio palazzo io non temo nulla.  Auguri a chi fa muro con furore a Kalidou di […]

Le pipite di Natale. Siamo secondi, unico fatto certo

di - Le Pipite orobiche di Natale Era disfida ostica e impattata.  Piccolo Jorge in angolo deciso mise la sfera splendida e tagliata.  Il mio Gonzalo strano, non preciso, decise fosse l’ora del riscatto e di cambiar protesta col sorriso.  Il tempo di pensar: fu detto fatto.  Fu magica zuccata in primo palo a pregustare decisivo impatto: […]

Napoli-Roma, dialogo tra il Ciuccio e la Lupa: «Dobbiamo ricominciare ad abbracciarci, speriamo che non ci veda nessuno»

di - Non me l’aspettavo. Mi chiama e mi dice: “Devo vederti”. Non succede da tanto, sicuramente anni, non mi sono messo mai a contarli, non l’ho fatto adesso che l’attesa è finita. “Noi due dobbiamo parlare”, sento dire al telefono dalla Lupa. Non c’era neppure un motivo per dirle di no, anzi, penso a quanto tempo […]

Onori

di - Io non ho tempo per vendette o sfide per ritorsioni o per antipatie. Ho tempo invece per chi mi sorride e chi cerca giustizia in altre vie. E noi faremo ciò che non è poco senza rancori o false ipocrisie: onoreremo Ciro col bel gioco

Nu gol, Mertens e a meza luna

di - ‘A meza luna Dries, cu chesta serpentina e ‘a meza luna m’hê fatto turnà a mente tanti ccose.  Ringrazio a Ddio ca tengo sta furtuna ‘e sti jucate allère e fantasiose.  Chill’atu quarto ‘e luna ca te manca astipatillo, ca te veco in vena.  E pure si’ partisse ‘a copp”a panca dummeneca m’aspetto ‘a luna […]

Maradona punge De Laurentiis e Ferlaino

Troppo vicina a mme steva ‘a barriera

di - Troppo vicina a mme steva ‘a barriera / Tacconi m’era miso annanze ‘o muro mentre penzavo: “Comme ‘a veco nera!” / “Passala chiano, ‘cca, statte sicuro” – dicette Diego a Eraldo: ” ‘O tengo a tiro”. / Pecci po’ assecondaje chella pazzia e me facette fa’ nu miezo giro / ca quasi po’ chiammavo  ‘a […]

Il pallone racconta il pallonetto di Maradona al Verona che oggi compie trent’anni

di - 20.10.1985 Trent’anni e non sertirli. Perché noi siamo fatti della nostra storia. ‘O pallonetto Io stevo là, tranquilla, ‘int ‘a trequarti, comm”a na palla ca nun tene genio. All’intrasatta, il tempo di svegliarti, e s’appicciaje ‘a lampada d”o Genio. ‘A gente tutt’attuorno nun capeva: “Ma chisto sta facenno ‘o veramente?” Io pure ca vulavo me […]