Silenzio, parlano i numeri. Questo è il miglior Napoli di Mazzarri

Archiviata la vittoria sul Palermo (ottavo successo in casa, consecutivo bottino pieno al San Paolo e terzo en-plein di fila) dopo la prima mezz’ora di confusione, lasciamo stare le chiacchiere e facciamo “parlare” i numeri. Questo Napoli (quarta stagione di Mazzarri) sta correndo. Alla ventesima giornata e al netto della penalizzazione (giovedì si saprà qualcosa), […]

Archiviata la vittoria sul Palermo (ottavo successo in casa, consecutivo bottino pieno al San Paolo e terzo en-plein di fila) dopo la prima mezz’ora di confusione, lasciamo stare le chiacchiere e facciamo “parlare” i numeri. Questo Napoli (quarta stagione di Mazzarri) sta correndo.

Alla ventesima giornata e al netto della penalizzazione (giovedì si saprà qualcosa), il Napoli ha 13 punti più dell’anno scorso conquistati sul campo e 4 più del campionato concluso al terzo posto. Rispetto al torneo col miglior piazzamento di Mazzarri (2010-2011), che valse la qualificazione alla Champions, questo Napoli alla ventesima giornata è in vantaggio su tutta la linea: 6 punti in più, due vittorie in più, una sconfitta in meno, 10 gol in più, due gol in meno al passivo. Rispetto all’anno scorso, i miglioramenti sono notevoli: sei vittorie in più, una sconfitta in meno, quattro gol in più all’attivo, sei gol meno al passivo.

Senza la penalizzazione, il Napoli sarebbe alla pari della Lazio e a -3 dalla Juventus. Il Napoli chiede giustizia. Saldamente al terzo posto, gli azzurri penalizzati di due punti hanno questi vantaggi: +2 sull’Inter, +5 sulla Fiorentina, +8 sulla Roma, +9 sul Milan. Il Napoli vanta il migliore attacco casalingo (28 gol) e il terzo del campionato (40 reti) dopo Roma (43) e Juventus (41). In casa, il Napoli vanta anche il secondo miglior bottino (26 punti, Lazio 28). La difesa azzurra, un solo gol nelle ultime tre partite, è la seconda del torneo (18 gol subiti) dopo quella della Juventus (14).

Cavani (16 centri e capocannoniere del campionato) è già oltre la metà dei gol segnati l’anno scorso (23) con tutto un girone di ritorno da giocare. Inler ha segnato 4 reti (zero l’anno scorso), 4 gol anche per Maggio (tre consecutivi, 3 gol in tutto l’anno scorso). Hamsik è a 7 centri (9 finali l’anno scorso) e potrebbe andare in doppia cifra come nella terza e nella quarta stagione in azzurro. Lorenzo Insigne è a 4 reti (9 gol Lavezzi l’anno scorso).

La svolta che misurerà la forza reale di questo Napoli è all’orizzonte. Nei prossimi quattro turni, tre partite fuori casa (Fiorentina e Parma subito, poi la Lazio) e una sola in casa (Catania). Un tour micidiale. L’obiettivo è fare otto punti su 12 e, dopo la sfida con la Lazio, avremo chiara la posizione in classifica del Napoli. La Lazio, fino al match del 9 febbraio a Roma contro gli azzurri, un sabato, ha un calendario migliore.

E’ un orizzonte eccitante con la Juventus duramente impegnata su tre fronti con le gare infrasettimanali (due volte contro la Lazio in Coppa Italia, il 12 febbraio a Glasgow per la Champions). La classifica brucia e il primo posto torna in discussione. Nelle ultime due partite, i bianconeri hanno lasciato sul campo 5 punti. E sono 5 i punti rosicchiati alla Juventus da Napoli e Lazio nelle ultime tre giornate.

Il Napoli giocherà domenica (12,30) a Firenze contro la formazione di Montella bloccata da due sconfitte consecutive (in casa col Pescara e a Udine incassando cinque gol). Mercoledì dovrà giocare in Coppa contro la Roma. Un impegno in più prima di affrontare gli azzurri. La “bella squadra” di Firenze è nel suo momento più difficile, frenata da tre sconfitte nelle ultime cinque giornate. Fiorentina-Napoli potrebbe segnare il destino delle due squadre. Nel suo momento migliore, la Viola sul suo campo ha imposto lo 0-0 alla Juve e ha battuto la Lazio (2-0), ma eravamo all’inizio del campionato (quinta e nona giornata). A Firenze sarà un mezzogiorno di fuoco. La Fiorentina rischia di ridimensionarsi, il Napoli punta a volare alto.

MIMMO CARRATELLI

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