Udogie e le minacce del procuratore: «È stato uno shock, Paratici è come un padre e mi sta aiutando»
Ad Athletic: «Il Tottenham mi ha mostrato tanto supporto ed era accanto a me ogni giorno. In Premier League è tutto difficile, ogni anno devi essere pronto».

Italy's defender #06 Destiny Udogie eyes the ball during the Euro 2024 qualifying group C football match between England and Italy at Wembley, in London, on October 17, 2023. (Photo by Glyn KIRK / AFP) / NOT FOR MARKETING OR ADVERTISING USE / RESTRICTED TO EDITORIAL USE
Destiny Udogie ha rilasciato le sue prime dichiarazioni, in un’intervista a The Athletic, dopo essere stato minacciato con una pistola da un procuratore. Il terzino italiano ex Udinese ora milita al Tottenham.
L’intervista a Udogie
La vittoria dell’Europa League:
«È stato un sogno che si avvera, perché era il mio primo trofeo e vincere con il Tottenham è un grande risultato per tutti. Quando vinci diventi più sicuro di te stesso».
Udogie ha dichiarato di essere profondamente grato al suo club del loro supporto per quanto gli fosse successo:
«Il club mi ha mostrato tanto supporto ed era accanto a me ogni giorno. Sono davvero grato a loro per quello che hanno fatto e per aver tenuto al sicuro me e la mia famiglia. Ovviamente, era importante sentire quel supporto. Perché è una città nuova per me. È il mio terzo anno a Londra, ma è una grande città».
Alla domanda se fosse scosso dall’incidente, Udogie dice:
«Sì, certo. Non è qualcosa che avrei augurato a qualcuno. E’ stato uno shock. Ma sto bene, ora guardiamo avanti».
Le persone più care per lui agli Spurs sono Vicario e Paratici:
«Paratici è come un padre perché parliamo ogni giorno e mi sta aiutando molto. Vicario ha dimostrato di essere un grande portiere. E’ un fratello maggiore per me».
Sulla sua forma fisica:
«Penso di essere nel mio periodo migliore in questo momento, mi sento forte, mi sento davvero bene, in forma. Voglio solo rimanere in forma e aiutare la squadra. Devo solo prendermi cura del mio corpo ogni giorno».
Infine, sulla Premier League:
«Ora capisco meglio come funziona il campionato: il ritmo, la qualità dei giocatori, l’intensità. Penso che quasi tutto qui sia difficile. Ogni anno devi essere pronto. Non è mai facile, ma ci sto arrivando».











