Ormai Chivu è come gli altri (peccato): «Vincere un trofeo? A me non cambia nulla. Non sono a caccia della reputazione»

Il tecnico dell'Inter ha smarrito la diversità, si è uniformato al linguaggio degli altri allenatori di Serie A. È diventato grande. Noi lo preferivamo estraneo alla massa. Ma tant'è.

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Db Milano 09/12/2025 - Champions League / Inter-Liverpool / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristian Chivu

Ormai Chivu è come gli altri (peccato): «Vincere un trofeo? A me non cambia nulla. Non sono a caccia della reputazione»

Il Napoli di Antonio Conte ed il Milan di Massimiliano Allegri giocheranno questa sera, ore 20:00 italiane, la prima semifinale dell’edizione di quest’anno della Supercoppa italiana.

Mentre domani sera ci sarà l’altra sfida, ovvero Bologna-Inter. Proprio per presentare la gara di domani, Cristian Chivu ha tenuto la consueta conferenza stampa della vigilia.

Ecco le dichiarazioni rilasciate dal tecnico interista che purtroppo anche in questa conferenza ha confermato che si è omologato al canone degli allenatori di Serie A (e non solo). La diversità è già andata a farsi benedire. È diventato grande. Noi lo preferivamo estraneo alla massa. Ma tant’è.

Sul possibile momento di svolta:

«Noi pensiamo di giocare ogni gara con ambizione, intensità e determinazione. Il nuovo format ci permette di essere qui e vogliamo arrivare fino in fondo. Siamo qua, anche se non meritiamo, approfittiamo del nuovo format che è un regalo per noi e Milan»

Sulle condizioni di Calhanoglu

«Hakan è a disposizione, poi valuterò se dal primo minuto o meno. Sulla tempistica, ci siamo abituati. Dobbiamo pensare al match di domani che è quello più importante»

Sull’arrivo in Arabia solo nella giornata di ieri

«Sapevamo che c’era troppo freddo (ride, ndr). Avevo chiesto di arrivare oggi, mi hanno detto che erano sei ore di volo e due di fuso e per questo siamo arrivati ieri»

La possibilità di vincere un trofeo dopo pochi mesi

«A me non cambia nulla. Non sono a caccia della reputazione. Posso dire che mi godo il nostro quotidiano e la nostra crescita. Sono ragazzi che meritano per quello che rappresentano dal punto di vista umano. Poi, ovviamente, bisogna dimostrare in campo. Sappiamo cosa dobbiamo fare. Solo in questo modo si costruiscono squadre che hanno la possibilità di vincere trofei. Il Bologna è una squadra identitaria da tanti anni. Hanno tanta energia e un modo di fare che può mettere in difficoltà chiunque. Alleno un gruppo di giocatori affamato e per me  è un onore allenarlo. Noi, nel senso di staff, abbiamo fatto del nostro meglio per ridare fiducia, stima e consapevolezza al gruppo. Si va sempre a testa alta fuori dal campo perché sappiamo l’impegno che ci mettiamo e che vogliamo creare per il futuro».

L’occasione di poter migliorare negli scontri diretti

Chivu: «Anche contro la Roma era uno scontro diretto (anche qui fa il piccato, ndr). Sappiamo le difficoltà di questa partita e per vincerla bisogna meritarselo, a prescindere dell’avversario che hai davanti. Nessuno ci regala nulla, poi si esce vincitori  o vinti, ma sempre a testa alta. A noi non manca la voglia di vincere tutte le partite, anche se sappiamo che non è sempre possibile. Quello che è successo l’anno scorso ormai è il passato. Testa al Bologna e poi si vedrà». 

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