La Formula 1 ha un problema: Mercedes ha già trovato il motore che dominerà il Mondiale

Cambiano il regolamento per rendere le gare più combattute, ma ogni volta c'è un team che trova la soluzione tecnica giusta e rovina tutto. Stavolta è successo prima del solito

Kimi antonelli

Mercedes' Italian driver Andrea Kimi Antonelli prepares before first practice session, ahead of the Italian Formula One Grand Prix at Autodromo Nazionale Monza circuit, in Monza on August 30, 2024. (Photo by Andrej ISAKOVIC / AFP)

La Formula 1 è un cane che si morde la coda. E’ alla continua ricerca di una formula regolamentare che renda le gare avvincenti, spettacolari, combattute. E allora ogni tot di anni cambia tutte le specifiche tecniche resettando i vantaggi del team che fino a quel momento aveva trovato le soluzioni migliori. Solo che ogni volta c’è subito una casa che trova la quadra (spessissimo ai limiti del regolamento) mettendo tutti in crisi. E’ ciò che sta succedendo – molto precocemente, stavolta – con le nuove regole per il 2026: la Mercedes è riuscita a trovare il modo di modificare il rapporto di compressione a motore caldo portandolo fino ad un rapporto che per gli esperti è spaventoso: 18:1. Senza approfondire il dettaglio tecnico, Marca scrive che è un po’ quello che successe nell’era ibrida grazie al turbocompressore sdoppiato: “le Frecce d’Argento stanno seminando di nuovo il panico. E, così facendo, stanno mettendo la F1 in una posizione difficile”.

Gli altri team hanno interpellato la Fia al riguardo, “e l’ organo di governo del motorsport ora deve prendere una decisione in una situazione complicata. Dichiarare illegali tutti i motori Mercedes non sembra facile, dato che la stagione sta per iniziare e lo sviluppo è quasi completato. Né sembra ideale permettere agli altri team di esprimere pubblicamente il loro malcontento”.

Mercedes schiererà otto vetture con i suoi motori: le due ufficiali (Russell e Antonelli), le Williams (Sainz e Albon), le Alpine (Colapinto e Gasly) e le McLaren che hanno vinto il Mondiali (Norris e Piastri). “Potrebbero dover affrontare proteste fin dalla prima gara all’Albert Park, ma una squalifica sembra improbabile. Qualunque sia la strada che prenderà, la Formula 1 2026 si è messa nei guai senza nemmeno vedere una singola vettura in pista. Normalmente, i vantaggi si vedevano nei primi test; ora vengono rivelati dai team ufficiali. Ricorda momenti chiave dell’era moderna, come il doppio diffusore della Brawn GP, ​​che li ha trasformati da una squadra da un euro a una forza dominante nel 2009. O il diffusore soffiato che Newey portò alla Red Bull. O il sistema di smorzamento di massa che ha così potenziato la Renault R26 di Fernando Alonso”.

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