La Fifa accusata di bagarinaggio sui biglietti del Mondiale, la risposta è più o meno questa: “se non lo facciamo noi, lo fanno gli altri”

Il Times su un tema molto sentito. Negli Usa è legale, i prezzi stanno salendo alle stelle: per i biglietti acquistati sulla piattaforma Fifa, la Fifa incasserà il 15% dal venditore e il 15% dall'acquirente

fifa Mondiale infantino

President of FIFA Gianni Infantino participates in the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)

La Fifa è sotto accusa per i prezzi esorbitanti dei biglietti del Mondiale 2026, con la piattaforma ufficiale che propone tagliandi fino a 57.000 dollari. Il sistema di prezzi dinamici e la rivendita legale negli Stati Uniti stanno rendendo il torneo inaccessibile per molti tifosi. Le associazioni dei consumatori denunciano mancanza di trasparenza e un modello che favorisce il “bagarinaggio”. Ne scrive il Times

La Fifa accusata di bagarinaggio per i biglietti del Mondiale

Nella “terra dei liberi”, i biglietti per il Mondiale sono tutto fuorché liberi. Sulla piattaforma ufficiale di rivendita della Fifa i posti per la finale sono pubblicizzati tra gli 8.000 dollari per i più economici e i 57.000 per un posto di prima categoria. L’uso da parte della Fifa di un sistema di prezzi dinamici e il diritto legale negli Stati Uniti di rivendere i biglietti a valori molte volte superiori al prezzo nominale fanno sì che il costo per assistere a una partita del Mondiale l’anno prossimo stia aumentando a tal punto da diventare proibitivo. I rappresentanti dei tifosi e i gruppi di consumatori hanno accusato la Fifa di voler spremere troppo ricavo dalla vendita dei biglietti. 

La difesa è che le leggi negli Stati Uniti e in Canada, sebbene non in Messico, rendono il sistema il modo migliore per gestire un mercato dei biglietti altamente sofisticato. Consentire sulla propria piattaforma la rivendita dei biglietti a prezzi fortemente maggiorati, applicando una commissione del 15% sia al venditore che al compratore, significa che la Fifa — e quindi il calcio — trarrà benefici finanziari, invece di favorire piattaforme di rivendita esterne.

Insomma meglio che a fare bagarinaggio (se vogliamo chiamarlo così)  sia la Fifa che altri, questo è il succo.

L’organizzazione Football Supporters Europe (Fse) e il gruppo di tutela dei consumatori Euroconsumers non accettano però questa spiegazione. Hanno scritto una lettera congiunta all’organo di governo del calcio mondiale dichiarano. “Il fatto che il bagarinaggio sia legale non significa che la Fifa debba diventare essa stessa un bagarino”.

I biglietti economici per il Mondiale costano 60 dollari ma finora non se ne sono visti

La Fifa ha dichiarato che i biglietti più economici partiranno da 60 dollari. Non è stato chiarito per quali partite saranno disponibili. Un biglietto di categoria quattro per la partita inaugurale degli Stati Uniti al SoFi Stadium di Los Angeles, per esempio, era inizialmente fissato a 560 dollari, non 60. Sulla piattaforma di rivendita Fifa, martedì il biglietto più economico di categoria quattro era in vendita a 1.569 dollari. I biglietti di categoria uno oscillavano tra 4.255 dollari e l’incredibile cifra di 99.513 dollari.

Per ogni 1000 dollari spesi nella rivendità la Fifa riceve 15% dal venditore e il 15% dall’acquirente

La Fifa riceverà 300 dollari per ogni 1.000 dollari spesi sulla sua piattaforma di rivendita. Una persona che acquista un biglietto da 1.000 dollari dovrà pagare 1.150 dollari. 150 dollari (il 15%) saranno destinati alla Fifa che applica un’altra commissione del 15% al venditore il quale riceverà 850 dollari. La lettera di Fse/Euroconsumers è indirizzata a Heimo Schirgi direttore operativo della Fifa per il Mondiale. Afferma che “la tariffazione dinamica o variabile, sia essa algoritmica o regolata manualmente, non ha alcun posto nel calcio”. 

 

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