I problemi del Tottenham vanno oltre la scelta degli allenatori: esonerare Frank non servirà a nulla (Telegraph)
Hanno perso 3-0 col Forest ma il problema è culturale. Pensavano di risolvere prendendo tecnici vincenti come Conte e Mourinho, ma nel calcio i miracoli raramente accadono.

Tottenham Hotspur's Danish head coach Thomas Frank speaks during an interview ahead of a friendly football match between FC Bayern Munich and Tottenham Hotspur in Munich, southern Germany, on August 7, 2025. (Photo by LUKAS BARTH-TUTTAS / AFP)
Secondo il Telegraph, esonerare Thomas Frank, tecnico del Tottenham, non risolverà i problemi della squadra, che sembrano essere radicati nella dirigenza e nella cultura. Il club sta infatti pensando di mandare via il tecnico ex Brentford. Ieri gli Spurs hanno perso 3-0 contro il Nottingham Forest e sono all’undicesimo posto in classifica con 22 punti.
Tottenham in crisi, ma la soluzione non sarà esonerare Frank
Il quotidiano britannico scrive:
Cos’è il Tottenham? Questo è ciò che la famiglia Lewis deve decidere mentre cercano di tracciare una via d’uscita da un buco nero che è stato scavato molto prima dell’arrivo dell’allenatore Thomas Frank. L’ex presidente Daniel Levy ha lasciato uno stadio all’avanguardia e uno dei migliori campi di allenamento del mondo. Ma non una cultura identificabile. La famiglia Lewis, ovviamente, è colpevole perché ha permesso a Levy di gestire gli Spurs in qualsiasi modo desiderasse per più di due decenni. Ora, la nuova generazione della famiglia Lewis deve decidere che tipo di proprietari saranno e cosa rappresenterà il Tottenham. I tifosi continuano a vedere una storia che si ripete anno dopo anno. La sconfitta col Nottingham Forest è stato solo l’ultimo risultato per scusarsi. Ma chiunque pensi che esonerare un altro allenatore fornirà una cura miracolosa, non ha capito. I problemi al Tottenham sono molto più profondi di Frank e non sono spariti dopo l’addio di Levy. Le cicatrici rimangono e gli enormi cambiamenti all’interno del club significano che ci vorrà del tempo per impostare e implementare una cultura da zero.
Pedro Porro, una delle bandiere del club, si è sentito autorizzato a provare a portare i tifosi dalla loro parte; aveva già aiutato Antonio Conte e Ange Postecoglou. Non c’è da stupirsi che i giocatori che sono passati per il Tottenham possano riconoscere la disconnessione tra i tifosi e la squadra, dati gli anni di insoddisfazione e prezzi dei biglietti altissimi. Ci sono state, ovviamente, notevoli eccezioni come Harry Kane e Son, che sono stati in grado di stabilire alti livelli in mezzo a tutta la frustrazione e il caos. I giocatori hanno discusso sul loro rapporto con i tifosi in una riunione di squadra, punita con 15.000 posti vuoti allo stadio nel match contro lo Slavia Praga. Levy pensava che allenatori vincenti come Conte e Jose Mourinho potessero garantire trofei senza basi da cui lavorare. Purtroppo per gli Spurs, i miracoli si verificano raramente nel calcio. Ha anche dimostrato che vincere non era tutto e decidendo di licenziare Postecoglou molto prima che il Tottenham alzasse il trofeo dell’Europa League. Dunque, solo un cambiamento “culturale” può rimettere il Tottenham in carreggiata.











