Elkann e bin Salman, alla Juventus grandi manovre per aprire ai fondi sauditi (il Domani)

Il calcio sarà molto importante per l’Arabia Saudita nei prossimi dieci anni. Tra l'altro il Jmedical, polo di medicina sportiva della Juventus, aiuterà il regno di bin Salman a istruire professionisti locali e costruire un’infrastruttura simile a quella torinese.

John Elkann Psg Stellantis Elkann bin Salman

Stellantis Italian Chairman John Elkann attends the presentation of the exhibition ìDrive Differentî at the ìMuseo Nazionale dell'Automobileî (The National Automobile Museum) in Turin on November 23, 2023. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Elkann e bin Salman, alla Juventus grandi manovre per aprire ai fondi sauditi (il Domani)

Il quotidiano il Domani con Fabrizio Vergine scrive delle grandi manovre tra John Elkann e bin Salman per aprire la Juventus ai fondi sauditi.

Scrive il Domani:

Un mese fa, prima dell’ultima assemblea dei soci chiusa con l’ennesimo anno in rosso – 58 milioni, dopo i 198 milioni persi l’anno prima – Elkann ha fatto sapere che la Juventus non è in vendita, che la sua famiglia resterà impegnata, ma ha anche detto che «il club è aperto a collaborazioni con altri investitori». Una frase che lascia la porta aperta a possibili ingressi di nuovi soci. Tra le partecipate di Exor quotate in Borsa, la Juve non è solo quella che va peggio dal punto di vista finanziario. È anche quella di cui Exor detiene la quota di controllo maggiore: il 65 per cento delle azioni. Molto più di quanto necessario per comandare.

Secondo azionista è infatti Giancarlo Devasini e la sua Tether, società che emette stablecoin, con il 5 per cento delle azioni. Insomma lo spazio per un nuovo investitore nella Juve c’è, e – a unire i puntini – tutte le strade portano a Riad.

Il calcio sarà molto importante per l’Arabia Saudita nei prossimi dieci anni. La Fifa ha deciso di assegnare al regno dei Sauditi l’organizzazione dei mondiali del 2034, (…) bin Salman continua a spingere il progetto Vision 2030 e l’idea di un Paese pronto ad aprirsi al resto del mondo non più solo vendendo il suo petrolio. Una quota di un club europeo importante come la Juventus non farebbe quindi scomodo nei prossimi anni all’immagine della monarchia sunnita, per decenni associata al fondamentalismo e alle esecuzioni di piazza.

Dal canto suo, Elkann ha costruito un buon rapporto con il principe. È stato ospite da lui nel maggio scorso al seguito di Donald Trump e del ristretto gruppo d’imprenditori scelto dal presidente americano. Non è mai stato chiarito di che cosa abbiano parlato il principe e il numero uno di Exor, ma nei mesi seguenti qualche piccolo accordo è stato pubblicizzato. Uno ha riguardato proprio la Juventus ed è stato annunciato a inizio novembre. Una partnership tra il club e il ministero della Sanità saudita: Jmedical, polo di medicina sportiva di proprietà della Juventus, aiuterà il regno di bin Salman a istruire professionisti locali e costruire un’infrastruttura simile a quella torinese.

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