Conte ritrova il Bologna 43 giorni dopo: il punto più basso e poi la rinascita
Il Corsport ricostruisce. “Io morti non ne accompagno” sembrava la frase simbolo del declino. E invece poi la pausa di riflessione, il cambio modulo e la ripartenza

Db Milano 01/12/2025 - Gran Gala' del Calcio Aic 2025 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Conte ritrova il Bologna 43 giorni dopo: il punto più basso e poi la rinascita
Il Corriere dello Sport, con Fabio Mandarini, scrive di Napoli-Bologna finale di Supercoppa e ricorda che 43 giorni prima Bologna-Napoli è stato il punto più basso della gestione Conte. “Io morti non ne accompagno” sembrò la frase simbolo di un declino inarrestabile. La fuga a Torino durante la pausa delle Nazionali. Si parlava con insistenza di dissidi con i calciatori soprattutto sui metodi di allenamento. Al rientro ci fu Napoli-Atalanta, il match del grande cambiamento. Neres e Lang in campo, Politano in panchina. E il Napoli travolse la squadra di Palladino alla sua prima panchina al posto di Juric. Fu la svolta. Quarantatré giorni dopo, il Napoli di Conte affronta il Bologna.
Scrive il Corsport:
Le parole dure al Dall’Ara dopo il ko, la fuga a Torino, il cambio modulo, Lang e la svolta: tutto in 43 giorni.
Conte firmava la sua prima vittoria da allenatore del Napoli proprio contro il Bologna. All’epoca non era ancora arrivato McTominay e il 4-3-3 era soltanto un’idea legata al mercato, e così il signor Antonio cuciva il 3-4-21: finì 3-0 per i futuri campioni d’Italia. Al ritorno e alla prima di questa stagione, e sempre al Dall’Ara, con il 4-3-3 sono arrivati un pareggio e la famosa sconfitta della svolta. Tutto chiaro? Viaggio nel tempo tattico, nuova vita e nuove cose, il solito Napoli, lo stadio nel deserto: dal Dall’Ara a Riyadh, un cerchio lungo quarantatré giorni. Non resta che chiuderlo scavando tra i ricordi: Conte ha giocato due finali di Supercoppa e le ha vinte entrambe.










