Come si sceglie un coach nel tennis? Djokovic voleva ex numeri 1, Swiatek chi sapesse ascoltare (Athletic)

Dopo il divorzio di Alcaraz da Ferrero. Nole curava gli aspetti tecnici, Gauff e Raducanu preferiscono il dialogo. Per Mouratoglou (ex coach di Serena) «il mio lavoro è capire che non posso essere sempre lo stesso».

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Spain's Carlos Alcaraz plays a forehand return to Italy's Jannik Sinner during their men's singles final match on day 15 of the French Open tennis tournament on Court Philippe-Chatrier at the Roland-Garros Complex in Paris on June 8, 2025. (Photo by Dimitar DILKOFF / AFP)

Come si sceglie un coach nel tennis? Djokovic voleva ex numeri 1, Swiatek chi sapesse ascoltare (Athletic)

Come sceglie un nuovo allenatore il miglior tennista del mondo? La decisione di Carlos Alcaraz di separarsi da Juan Carlos Ferrero, dopo sei titoli del Grande Slam e sette anni insieme, ha riacceso l’attenzione su uno dei rapporti psicologici più interessanti dello sport: quello tra il tennista e il suo allenatore. L’analisi di Athletic

Djokovic ha sempre scelto come coach ex numeri 1

Il rapporto tra Alcaraz e Ferrero è nato all’interno dell’accademia dello spagnolo, ma giocatori diversi, in fasi diverse della carriera, adottano approcci differenti nella scelta di chi assumere e per quali motivi. Novak Djokovic, ad esempio, ha spesso cercato allenatori che avessero già scalato la sua stessa montagna: nel corso della carriera ha ingaggiato Boris Becker, Andre Agassi, Goran Ivanišević e Andy Murray. Tutti ex campioni di Wimbledon e plurivincitori Slam, fatta eccezione per Ivanišević. Il 24 volte campione Slam ha bisogno della voce di qualcuno che rispetti e che non abbia paura di discutere con lui anche a metà partita… finché questo equilibrio regge.

Meglio un maestro della tecnica o un motivatore da panchina? Un campione affermato o un profilo in crescita? Le decisioni da prendere, per giocatori e allenatori, sono moltissime. A volte la scelta nasce dall’esigenza di migliorare un aspetto tecnico specifico, che sia un colpo o una superficie. Stan Wawrinka ha chiamato l’ex campione di Wimbledon Richard Krajicek nel 2016 per migliorare sull’erba; Roger Federer e Andy Murray hanno fatto lo stesso sulla terra battuta con José Higueras e Alex Corretja. Djokovic ha assunto Ivanišević anche per migliorare il servizio, rendendolo più fluido e trasformandosi, nei primi anni 2020, in uno dei battitori più temuti e precisi del circuito. Alla ricerca di un gioco migliore a rete, Djokovic si è affidato all’australiano Mark Woodforde, vincitore di 11 Slam in doppio; in precedenza aveva lavorato con Todd Martin, ex finalista agli Us Open, con risultati meno brillanti sul servizio.

Gauff e Raducanu hanno scelto chi faceva migliorare solo alcuni colpi

I cambiamenti tecnici sono stati anche la principale motivazione della separazione tra Coco Gauff e Brad Gilbert con cui lei aveva vinto lo Us Open 2023. Gilbert aveva aiutato Gauff a mascherare le fragilità di servizio e diritto trasformando le partite in battaglie di difesa e logoramento, invitandola a colpire il diritto con una traiettoria alta e lenta per neutralizzare gli attacchi. Quando le avversarie hanno preso le misure — e il servizio ha continuato a tradirla — è arrivato il momento di cambiare, non solo nel gioco ma anche nel tipo di guida tecnica.

Raducanu, invece, non cerca un motivatore ma competenza tecnica.

È ciò che cercava anche Światek, detronizzata da Sabalenka nell’ottobre 2024, nel suo nuovo rapporto con Wim Fissette. Fissette, che ha vinto Slam con Kim Clijsters, Angelique Kerber e Osaka, è uno degli allenatori più affermati del circuito Wta. Sul piano umano, Światek ha apprezzato soprattutto la capacità di ascolto di Fissette, una delle sue qualità distintive.

Patrick Mouratoglou, che ha allenato Serena Williams, Simona Halep, Holger Rune e Naomi Osaka, ha spiegato la necessità di essere un “camaleonte”: «Il mio lavoro è capire che non posso essere sempre lo stesso». Con Serena serviva controllo totale e la mentalità del “numero 1 o niente”; con Halep, invece, Mouratoglou ha dovuto allentare la pressione dopo un attacco di panico al Roland Garros 2022, cambiando completamente approccio.

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