Alla Fiorentina manca un ds alla Sabatini (Gazzetta). Per Repubblica invece chi manca è Commisso

Corriere Fiorentino: Giuntoli, per accettare, aveva chiesto contatto diretto con Commisso e totale autonomia. Repubblica: l'assenza di Commisso ha generato un vuoto di potere.

Fiorentina

Db Bergamo 30/11/2025 - campionato di calcio serie A / Atalanta-Fiorentina/ foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luca Ranieri-Edin Dzeko

La Fiorentina è in ritiro da due giorni. Il tecnico Paolo Vanoli è stato confermato almeno fino al match di domenica contro l’Udinese.

Fiorentina in crisi: serve mettere a posto la rosa e un dirigente capace

Il Corriere Fiorentino sottolinea che nel passaggio tra Pioli e Vanoli, le cose non sono cambiate, e servirebbe una figura dirigenziale d’esperienza:

“Due dirigenti (uno alla prima esperienza in un club di serie A, l’altro che nella vita si era sempre occupato di altro) rinchiusi in ufficio in riunione di fatto permanente e in costante contatto con gli Usa per aggiornare il presidente e, ovviamente, in attesa che fosse lui a dire l’ultima parola. Il tutto, con una partita di Conference dietro l’angolo, una partita di campionato per l’ennesima volta da «vita o morte», e il centro di coordinamento viola club che accusano Commisso e annuncia: «Le nostre strade si dividono». Dal 3 novembre, al 15 dicembre, è cambiato quasi tutto perché non cambiasse nulla. Certo, una differenza c’è: il fatto che ieri mattina sia stato Paolo Vanoli a dirigere l’allenamento e non, come successo con Pioli, che lasciò che fossero gli uomini del suo staff a occuparsi del lavoro sul campo.

La Fiorentina ha ragionato, e forse sta ragionando ancora, anche sulla possibilità (mai presa realmente in considerazione in questi sei anni di gestione americana) di inserire una nuova figura dirigenziale. Un uomo di grande esperienza e personalità, che conosca davvero il calcio e che possa caricarsi sulle spalle il peso di una crisi del genere. E allora riecco le solite voci su Cristiano Giuntoli che però, per accettare, ha chiesto un contatto diretto con Commisso (evidentemente negato) e totale autonomia”. 

A questo proposito, la Gazzetta dello Sport propone Walter Sabatini:

“A gennaio la rosa va messa a posto, eliminando le lacune e cedendo chi ha mollato o non è abbastanza coinvolto. Servirebbe un dirigente alla Sabatini, da tempo con problemi di salute, ma se la Fiorentina gli chiedesse una mano probabilmente accetterebbe e non solo per il rapporto molto forte con Edin Dzeko. Un dirigente con le sue qualità  potrebbe completare bene il pacchetto dirigenziale aiutando Goretti nella sua crescita”. 

L’assenza di Commisso al Viola Park

La Repubblica, edizione Firenze, dà colpe della crisi anche dell’assenza del proprietario viola Commisso:

“L’assenza di Commisso ha generato un vuoto di potere dentro il Viola Park: il presidente manca in città da maggio, da quando confermò Palladino poi dimessosi. La sua prosecuzione, a livello economico, è l’ad Mark Stephan, mentre a livello gestionale e sportivo il dg Alessandro Ferrari ha dimostrato incapacità nel proseguire il lavoro di Barone e nel ricoprire un ruolo di enorme competenza e responsabilità. A livello sportivo poi Daniele Pradè, dimessosi prima della gara col Lecce, ha generato un’altra carenza, sopperita parzialmente dalla promozione di Goretti, al primo vero incarico da ds in una big dopo quelli in B a Reggio Emilia, Perugia e Cosenza. I due comunque hanno realizzato un mercato solo all’apparenza all’altezza della situazione.

E qui entra in gioco la parte tecnica. Né Pioli prima né Vanoli poi hanno trovato gli strumenti giusti da un punto di vista tattico per svoltare. E poi c’è la squadra. Del gruppo granitico che l’anno scorso si aiutava su ogni pallone non è rimasto niente, lacerato al suo interno tra gelosie, malumori e scenate evidenti, come nel rigore di Reggio Emilia tra Mandragora e Kean. Due senatori portavoce di un’unità mai trovata che è sfociata in tante rimonte da situazione di vantaggio, da poche gare recuperate e da nessuna vittoria. Con un mesto ultimo posto in classifica e una città neppure più arrabbiata, ma rassegnata alla retrocessione”.

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