A Spalletti piace modellare la creta, la sorpresa Koopmeiners ricorda le invenzioni Pizarro e Brozovic (Repubblica)
"La sensazione è di un primo giorno di scuola in cui tutti si sono impegnati, mostrando di conoscere la tabellina del 6 e la capitale del Madagascar. Luciano non si è negato alla didattica. Vlahovic gli garba molto"

Mg Cremona 01/11/2025 - campionato di calcio serie A / Cremonese-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
L’analisi di Repubblica a firma Crosetti sulla prima Juventus di Spalletti. Come ad un primo giorno di scuola. Luciano ha modellato la Juventus in due giorni, cercando di dare qualche suo spunto. È sembrato già pienamente addentro alla squadra che – siamo sicuri – renderà sua in meno di un mese. È un grandissimo allenatore.
Spalletti al primo giorno di scuola, i calciatori hanno mostrato di sapere le tabelline (Repubblica)
Si legge così sul noto quotidiano a firma Crosetti:
“Due giorni di Juve, due minuti di partita, due gol. L’era bianconera di Spalletti comincia in un niente ed è già assai più di qualcosa. […] Due giorni appena, eppure già un tocco a sorpresa: Koopmeiners difensore, «che è stato bravo a comandare gli altri, perché noi in queste partite vogliamo attaccare, non difendere». A Spalletti piace modellare la creta, così nacquero Pizarro e Brozovic registi e Perrotta e Nainggolan trequartisti. Posizioni, suggestioni. In questa fulminea sera si intuiscono le bolle di una squadra che già frizza: nel primo giorno di scuola tutti hanno voluto mostrare al maestro che sanno alla perfezione la tabellina del 6 e la capitale del Madagascar.
[…] La sensazione del primo giorno di scuola è un forte impegno collettivo: al netto di Koop, una coop. Lucio non si è negato alla didattica, agitandosi per mimare posizioni e movimenti. Ha teleguidato a lungo Thuram e Openda, ha molto applaudito Vlahovic che gli garba parecchio. Emozionato, non riesce a infilare il telefono nella tasca. Nove minuti gli bastano per sbottonarsi la giacca, qualcuno in più per sbottonarsi e basta, e anche un po’ per spazientirsi, come quando ha urlato varie cose a Thuram, approfittando della pausa bibite per educare al metodo anche Openda, Vlahovic e Koop, poi un po’ tutti a rotazione. […]
Mani in tasca, il nuovo allenatore ha espresso il consueto linguaggio fisico, la bocca spalancata per fare uscire da lì una giusta quantità di ordini (e di ordine) bianconeri. […] Qualche momento di buio c’è ancora, come l’azione del gol cremonese che ha fatto quasi ruotare Lucio su sé stesso, poi è seguito il monologo con la panchina a gesti, smorfie e sguardi più eloquenti di una didascalia, compresa l’ammonizione per punire tanta veemenza.”











