Premier League, vacilla l’ipotesi di introduzione del tetto salariale: anche l’Arsenal si tira indietro (Times)
Il sistema, detto anchoring, avrebbe limitato la spesa a cinque volte l’importo versato in premi e diritti tv al club che finisce ultimo. Un impoverimento del sistema.

Liverpool's Egyptian striker #11 Mohamed Salah (R) celebrates after scoring their fourth goal during the English Premier League football match between Liverpool and Tottenham Hotspur at Anfield in Liverpool, north west England on April 27, 2025. (Photo by Paul ELLIS / AFP)
Il progetto di introdurre un rigido tetto salariale in Premier League rischia di crollare prima ancora del voto decisivo. L’Arsenal, storicamente tra i principali sostenitori del nuovo sistema finanziario, avrebbe infatti ammorbidito la propria posizione, mentre cresce il fronte dei club contrari e si moltiplicano le minacce di azioni legali da parte di calciatori e agenti. Ne parla il Times.
Premier League, il salary cap vacilla: i dettagli
Ecco cosa riporta il Times:
“L’Arsenal è tra i diversi club di Premier League che stanno rivedendo la propria posizione sul controverso nuovo tetto salariale, con la proposta ora seriamente a rischio in vista del voto previsto per venerdì. I Gunners erano stati tra i principali promotori dell’introduzione del cosiddetto anchoring, un sistema che limiterebbe la spesa a cinque volte l’importo versato in premi e diritti televisivi al club che finisce ultimo. Sulla base della stagione 2023-24, quando lo Sheffield United concluse al 20° posto ricevendo 109,5 milioni di sterline, il limite sarebbe fissato a 550 milioni.”
“Ma Tim Lewis, che in qualità di vicepresidente esecutivo dell’Arsenal era uno dei più convinti sostenitori dell’anchoring, ha lasciato l’Emirates Stadium a settembre e si ritiene che la posizione del club si sia ammorbidita sotto la nuova dirigenza.”
“Resta da vedere se il voto si terrà davvero nella riunione dei soci di venerdì, poiché secondo diverse fonti fino a otto club nutrono perplessità riguardo a un cambiamento delle norme finanziarie. Alcune società ritengono che l’anchoring potrebbe limitare drasticamente la capacità del calcio inglese di competere con i rivali europei per i migliori giocatori al mondo.”
“Qualsiasi modifica ai regolamenti della Premier League richiede una maggioranza di 14 club e, quando lo scorso anno si votò per iniziare a esplorare l’anchoring, l’Arsenal fu tra i 16 favorevoli. Manchester United e Manchester City sono stati i più espliciti nel loro dissenso, con Sir Jim Ratcliffe, co-proprietario dei Red Devils, che ha dichiarato pubblicamente le sue preoccupazioni. Il gruppo dei contrari sta crescendo e fonti interne all’Arsenal affermano che anche le nuove norme sulle sponsorizzazioni con parti correlate hanno spinto il club ad assumere una posizione più sfumata. Tali norme includono anche le nuove regole sul squad cost ratio, anch’esse previste per il voto di venerdì.”
Le opposizioni legali
“Nel frattempo cresce l’opposizione alle modifiche regolamentari. La Professional Footballers’ Association ha minacciato azioni legali e intende incontrare questa settimana i capitani dei 20 club di Premier League per spiegare come un tetto salariale potrebbe ridurre la loro capacità di guadagno. Anche tre delle principali agenzie di gestione dei giocatori hanno minacciato un ricorso legale qualora la Premier League decidesse di procedere con l’anchoring.”
“Caa Base, Caa Stellar e Key Sports Management — che insieme rappresentano centinaia di calciatori — hanno incaricato un importante studio legale londinese di scrivere venerdì scorso al dipartimento legale della Premier League, sostenendo che tale misura violerebbe le norme sulla concorrenza.”











