Nba in Europa: Psg e Manchester United pronti a entrare nel nuovo basket globale (So Foot)
Petrucci ha confermato l'interesse dello United. Il progetto prevede sedici squadre distribuite in sei Paesi, con franchigie permanenti e nuovi investimenti

MIAMI, FLORIDA - JUNE 07: Nikola Jokic #15 of the Denver Nuggets gets a rebound in the second half against the Miami Heat in Game Three of the 2023 NBA Finals at Kaseya Center on June 07, 2023 in Miami, Florida. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Kyle Terada - Pool/Getty Images/AFP (Photo by POOL / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
L’arrivo dell’Nba in Europa previsto per il 2027 sta accelerando. Sta attirando l’interesse anche di giganti calcistici come Psg e Manchester United. Il progetto prevede sedici squadre distribuite in sei Paesi, con franchigie permanenti e nuovi investimenti. Al centro c’è un modello d’affari fortemente orientato al business più che alla tradizione sportiva. La mossa apre scenari affascinanti ma solleva interrogativi su meritocrazia e ruolo dei club storici europei. Ne scrive Sofoot
Nba europea: Psg-Los Angeles Lakers
In lavorazione da tempo, il progetto di una Nba nel Vecchio Continente sta rapidamente prendendo forma. Previsto per l’ottobre 2027, attirerà franchigie nuove, investimenti imponenti e, sorprendentemente, anche club calcistici di prima fascia più sedotti dal business che dal parquet. L’idea è semplice e ambiziosa: costruire un campionato parallelo in stile europeo, ma sotto l’ombrello dell’Nba americana. Al punto che qualcuno immagina già uno scenario insolito: “assistere a una partita Psg–Los Angeles Lakers? Questa è l’idea (un po’) fantasiosa che circola in Europa da diversi mesi”. Fantasia, sì, ma non troppo.
A confermare la tabella di marcia è stato George Aivazoglou, numero uno dell’Nba per Europa e Medio Oriente: “l’espansione dell’Nba nel Vecchio Continente (…) è prevista per ottobre 2027 con franchigie, calendari e flussi di entrate propri, pur rimanendo legata alla Major League americana”. Il torneo avrà 16 squadre, 12 delle quali stabili, distribuite in sei Paesi: due in Francia, Germania, Italia e Spagna, una in Turchia e una in Grecia.
Il basket mondile vale 50 miliardi, quello europeo 200 milioni
Tra i più vicini all’adesione ci sarebbero proprio Manchester United e Psg. Gianni Petrucci, presidente Federpallacanestro italiana, ha confermato l’interesse dei Red Devils mentre il proprietario Jim Ratcliffe avrebbe già dato l’ok per costruire una nuova arena da 15.000 posti a Manchester. L’iniziativa tenta anche club multidisciplina come Real Madrid e Bayern Monaco attratti da un ecosistema potenzialmente esplosivo: mentre il basket mondiale vale circa 50 miliardi di dollari, il mercato europeo ne muove appena 200 milioni.
Jean-François Brocard, economista dello sport, sintetizza così la logica del progetto: “con questo progetto, vogliono usare i soldi che hanno in tasca per sviluppare il più possibile il loro sport (…) prevedono un’enorme opportunità economica”. E sui club calcistici aggiunge: “attirando il Psg o il Manchester United, ottengono subito grande visibilità e notorietà, con proprietari molto solidi”.
La mancanza di meritocrazia
Questa visione però apre un fronte critico: la mancanza di meritocrazia. Franchigie create da zero sopravanzerebbero club storici come il Paris Basket, che da anni si muovono nella struttura dell’Eurolega. Non sorprende: “è una logica americana del tutto accettata; non esiste meritocrazia sportiva, si scelgono i partner in base a criteri economici”. Così, il Manchester United — che “non ha alcun legame reale con il basket” — o il Psg, fermo dagli anni ’90, potrebbero trovare posto in prima fila mentre altri restano esclusi.








